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Le reazioni
09.03.2025 - 05:49
Il luogo dell'incidente
Nelle scorse settimane un giovane operaio di 21 anni, Andrea Canzonieri residente nel vicentino, ha perso la vita a Sottomarina di Chioggia, all'interno di un cantiere edile in via Marco Polo. La tragedia si è consumata sul posto di lavoro. L'operaio è stato colpito da un pannello di ferro per getti in opera, rimanendo ucciso praticamente sul colpo. La tragedia, l’ennesima nel giro di un mese nel veneziano, ha scatenato una serie di prese di posizione.
Il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao, e il sindaco della Città Metropolitana, Luigi Brugnaro, hanno espresso il loro cordoglio per l’accaduto. I sindacati chiedono azioni più incisive per combattere la piaga. Servono, per il segretario della Filca Cisl, Andrea Grazioso, maggiori investimenti in formazione. La Uil si è appellata alla Regione.
“Morire, o subire gravi infortuni sul lavoro, non è normale - dichiara Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia. Esprimiamo il nostro cordoglio e la più profonda solidarietà alla famiglia del giovanissimo lavoratore che ha perso la vita a Chioggia. È il tempo di agire concretamente, le istituzioni e la politica sono evidentemente in ritardo rispetto a una strage che non accenna a fermarsi, ma che anzi negli ultimi anni sta registrando un numero sempre più alto di infortuni. Non parliamo solo di quelli mortali. Nel nostro territorio, ogni anno, 3 lavoratori ogni 100 sono vittime di un infortunio, spesso con conseguenze permanenti sulla qualità della vita e sulla capacità di lavorare. Di fronte a ciò la Regione si ostina a non voler disporre, con la massima urgenza, un nuovo piano (e maggiori risorse) dedicato alla prevenzione degli infortuni.”
È stato chiesto e ottenuto nelle scorse settimane con il Prefetto, un tavolo tra tutte le parti per discutere del problema. Sulla vicenda interviene anche la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin. “Lungi da me criticare l’operato degli S
“Si parla - conclude l’esponente del M5S - di piani di prevenzione da aggiornare, di protocolli relativi alla sicurezza non applicati. E molti sono i commenti dei lavoratori che confermano un quadro generale non ottimale, specie riguardo ai dispositivi di protezione individuale.”
Alessandro Abbadir
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