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Crisi energetica

Microimprese e povertà energetica: un disequilibrio insostenibile

Sostenere i piccoli business e le famiglie in difficoltà diventa sempre più urgente, in un contesto di bollette elettriche alle stelle

CGIA Mestre

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Le microimprese, che costituiscono il 94% delle attività economiche in Veneto, continuano a essere gravemente penalizzate dal prezzo dell’energia. Nel primo semestre del 2024, infatti, queste piccole realtà hanno pagato l'energia elettrica a un prezzo superiore del 164,7% rispetto alle grandi imprese. Il costo per MWh per le microimprese è arrivato a 348,3 euro, mentre le grandi aziende con consumi elevati hanno visto un prezzo di 131,6 euro per MWh. Questo divario di costi sta rendendo sempre più difficile la sostenibilità economica per piccole attività come artigiani e commercianti, con un impatto significativo su occupazione e benessere.

Non solo in Veneto, ma in tutta Italia, le microimprese si trovano a fare i conti con i prezzi più alti d’Europa. Il costo dell’energia in Italia supera infatti del 18,5% la media degli altri Paesi dell’Eurozona, e l’Italia è tra i Paesi con i costi più elevati per le piccolissime imprese, rispetto alla Germania, alla Francia e alla Spagna. La situazione è peggiorata dal 2018 con la riforma degli energivori, che ha abbassato i costi per le grandi industrie, aggravando la disparità di trattamento.

Ma non sono solo le imprese a soffrire per i prezzi elevati. Anche le famiglie italiane si trovano sempre più spesso a vivere in condizioni di povertà energetica. In Veneto, sono circa 303.600 le persone coinvolte in questa condizione, un dato che evidenzia il crescente disagio economico. La povertà energetica, che riguarda circa 2,4 milioni di famiglie italiane, costringe milioni di cittadini a vivere in abitazioni scarsamente riscaldate e con un utilizzo minimo degli elettrodomestici.

L’identikit del capofamiglia in povertà energetica rivela una realtà drammatica: il disoccupato, il pensionato e il lavoratore autonomo sono i più colpiti da questa crisi. Un aspetto preoccupante è che le famiglie in povertà energetica sono spesso concentrate nel sud Italia, ma anche al nord, come in Veneto, la situazione sta diventando sempre più critica. Il peso delle bollette, infatti, incide pesantemente sulle famiglie già in difficoltà economica, e gli aumenti recenti dei prezzi dell’energia non fanno che aggravare una situazione già delicata.

L’Ufficio Studi della CGIA continua a monitorare questi sviluppi, segnalando che, sebbene ci sia stata una riduzione dei prezzi nel 2024, la tendenza potrebbe tornare a risalire nel 2025. Le politiche fiscali e gli interventi sul mercato dell’energia sono quindi urgenti per garantire una maggiore equità tra piccole e grandi imprese, ma anche per alleviare le difficoltà delle famiglie più vulnerabili.

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