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La polemica
07.03.2025 - 11:23
Palazzo Bottagisio, Verona
Verona si prepara ad accogliere un nuovo hotel di lusso nel cuore del centro storico. Giovedì sera il Consiglio comunale ha dato il via libera alla trasformazione di Palazzo Bottagisio, edificio del XV secolo, in una struttura ricettiva a cinque stelle. Il progetto, che prevede 28 stanze per un totale di 67 posti letto, ha ricevuto 21 voti favorevoli, quattro contrari e un'astensione. Tuttavia, il voto ha messo in evidenza le crepe nella maggioranza del sindaco Damiano Tommasi, con una parte della coalizione che si è schierata contro l'approvazione.
La riconversione dell'edificio, situato tra via Leoni e via San Fermo, comporta una serie di vincoli per garantire il mantenimento della categoria alberghiera e il rispetto degli standard edilizi. Il progetto include anche la realizzazione di una SPA al piano interrato, accessibile non solo agli ospiti dell'hotel ma anche al pubblico. La convenzione prevede inoltre che ogni camera abbia un posto auto riservato in un parcheggio dedicato.
Valorizzazione archeologica e investimenti per la città
L'intervento non si limita alla trasformazione alberghiera, ma si accompagna a un'operazione di valorizzazione del patrimonio archeologico cittadino. I lavori di scavo hanno portato alla luce reperti romani, che saranno resi visitabili con tour bisettimanali. La proprietà finanzierà inoltre la riqualificazione dell'area archeologica di Porta Leoni con nuovi parapetti, un impianto di illuminazione e una ricostruzione digitale della porta romana accessibile tramite QR code. Parte del contributo straordinario di 330 mila euro verrà destinata alla riqualificazione degli Scavi Scaligeri.
Scontro in aula: il nodo delle deroghe urbanistiche
Il dibattito in Consiglio ha acceso gli animi, con le opposizioni e una parte della maggioranza che hanno contestato il ricorso alle deroghe urbanistiche. Jessica Cugini (In Comune per Verona) ha criticato la mancanza di una pianificazione urbanistica organica, sostenendo che l'approvazione di simili progetti senza una visione d'insieme favorisca solo la speculazione immobiliare. Dello stesso avviso Carla Padovani (Verona PER), che ha lamentato l’assenza di un piano strategico complessivo per la città.
Di diverso parere Michele Bresaola (PD), che ha difeso l'intervento evidenziando i benefici per il turismo e le entrate per il Comune, mentre Pietro Trincanato (Traguardi) ha sottolineato l'importanza di attrarre investimenti senza bloccare lo sviluppo della città. Anche il sindaco Tommasi ha ribadito che l'intervento contribuirà a migliorare l'offerta turistica di Verona senza impatti negativi sul tessuto urbano.
La maggioranza in difficoltà
A far discutere non è stato solo il merito del progetto, ma anche la spaccatura interna alla coalizione di governo. La posizione critica di una parte della maggioranza ha riacceso i dubbi sulla coesione della giunta Tommasi, già emersi in passato su altri dossier urbanistici come il progetto della Marangona.
L'opposizione, con la Lega e Verona Domani in prima linea, ha colto l'occasione per attaccare l'amministrazione, accusandola di mancanza di compattezza e visione strategica. “Non si può governare una città con una maggioranza che si divide su ogni questione importante”, ha dichiarato Nicolò Zavarise (Lega), mentre Paolo Rossi (Verona Domani) ha parlato di una coalizione incapace di affrontare i temi cruciali per il futuro della città.
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