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Emergenza lupi
10.03.2025 - 08:29
Foto di repertorio
Una delegazione di amministratori vicentini si prepara a partire per Roma, dove lunedì 10 marzo 2025 incontrerà il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente, Claudio Barbaro. L’obiettivo dell’incontro è chiedere l’adozione di un “Piano Lupo” nazionale, un programma mirato a gestire e contenere la presenza della specie nel vicentino, soprattutto in relazione alle attività umane, come l’allevamento e il turismo.
Il tema della convivenza tra il lupo e l'uomo è particolarmente sensibile in questo periodo dell’anno, con l’arrivo della primavera che porta a un aumento delle passeggiate in montagna, degli spostamenti degli allevatori verso gli alpeggi e, inevitabilmente, delle interazioni con la fauna selvatica. Dal 2023 al 2024, le predazioni del lupo su animali da allevamento e da compagnia nel vicentino sono quasi raddoppiate, passando da 101 a 193 casi, un dato che ha messo in evidenza l'intensificarsi della presenza di questo predatore nella zona.
La Provincia di Vicenza, che si fa portavoce delle preoccupazioni del territorio, ha già sollevato la questione con il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, all'inizio dell’anno, ottenendo la disponibilità per un incontro con il sottosegretario Barbaro. La delegazione vicentina, che parteciperà all'incontro, includerà rappresentanti dei Comuni, dell'Associazione Regionale Allevatori Veneto (ARAV), della Regione Veneto e dell’onorevole Silvio Giovine.
Andrea Nardin, presidente della Provincia di Vicenza, sottolinea l’importanza di un’azione unitaria tra i vari livelli di governo. “Chiediamo un Piano Lupo che preveda incentivi per le azioni a favore della gestione del territorio e sgravi fiscali per gli interventi legati al patrimonio agro-silvo-pastorale. Questo non significa rimuovere il lupo, ma favorire una convivenza pacifica con le attività umane, anche alla luce del ruolo che le malghe e gli alpeggi svolgono nella prevenzione dei dissesti idrogeologici", ha dichiarato Nardin.
Il “Piano Lupo” proposto dalla delegazione vicentina si concentra su un aspetto fondamentale: l’individuazione di un “indice di sopportabilità” per provincia, che stabilisca quanti esemplari di lupo una determinata area possa ospitare senza compromettere la sicurezza e la sostenibilità delle attività umane, in particolare quelle agricole e zootecniche.
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