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La pediatria padovana è al femminile: un successo tutto rosa all'Istituto Città della Speranza

L'Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza si distingue per l'impiego di giovani talenti e donne in ruoli di leadership nella ricerca scientifica

Le ricercatrici della Città della Speranza

Le ricercatrici della Città della Speranza

L'Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza di Padova sta emergendo come un punto di riferimento nel panorama scientifico europeo, grazie al contributo determinante delle ricercatrici. Con una squadra di oltre 200 professionisti, il 75% delle ricercatrici e il 43% degli scienziati under 35 sono donne, che oggi coordinano la maggior parte dei progetti di ricerca in corso, ricevendo anche importanti riconoscimenti internazionali.

Un esempio di eccellenza è rappresentato dalla Dottoressa Elisa Cimetta, Principal Investigator del progetto BIAMET (Biomedical Applications of Multiscale Engineering Technologies), che ha ottenuto un finanziamento di 150 mila euro dall'European Research Council. Il progetto, intitolato "MicroScale system integrating Patient-specific cancer Organoids in a 3D Tumor microenvironment for Therapy rEsponse preDiction – Spotted", mira a sviluppare uno strumento innovativo per testare trattamenti su pazienti affetti da tumore pancreatico, offrendo così una soluzione più precisa nella scelta delle terapie mirate.

Non meno rilevante è il contributo della Dottoressa Valentina Poletti, che ha visto il suo progetto sulla Gangliosidosi GM1, una malattia rara da accumulo lisosomiale, selezionato per il finanziamento della Fondazione Telethon. Il progetto prevede l’utilizzo della terapia genica per modificare geneticamente le cellule staminali ematopoietiche, aprendo nuove possibilità per la cura delle malattie genetiche letali.

Inoltre, quattro ricercatrici dell'Istituto sono state premiate con le prestigiose Post-doctoral Fellowships 2025 della Fondazione Veronesi. La Dottoressa Elena Mariotto ha ricevuto una borsa biennale per il suo progetto sui tumori pediatrici, mentre altre tre ricercatrici sono state premiate con borse annuali per studi che spaziano dall'epigenetica alla resistenza ai farmaci nei tumori.

Un altro traguardo straordinario arriva dal gruppo della Professoressa Martina Pigazzi, che ha condotto una ricerca fondamentale sulla leucemia mieloide acuta nei bambini. La scoperta riguarda la mutazione di un gene chiamato NPM1, che rende il cancro del sangue incredibilmente aggressivo e resistente alle terapie tradizionali. Il team ha dimostrato che il riconoscimento preciso delle varianti di questo gene può migliorare significativamente le opzioni terapeutiche per i pazienti pediatrici, aprendo la strada a trattamenti mirati per le forme più aggressive di leucemia.

Il Direttore Scientifico dell'Istituto, il Professor Eugenio Baraldi, sottolinea come le donne, con la loro passione e tenacia, stiano giocando un ruolo fondamentale in questo successo. "Le donne hanno una marcia in più nella ricerca scientifica, grazie alla loro competenza e determinazione", afferma Baraldi, orgoglioso del lavoro svolto in Istituto.

A commentare i risultati, anche il Generale Dottor Stefano Lupi, AD dell'Istituto, che aggiunge: "Oggi, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, è importante riconoscere quanto le ricercatrici contribuiscano al progresso della scienza. Siamo convinti che i loro risultati ci porteranno a raggiungere traguardi ancora più ambiziosi, soprattutto per i nostri pazienti più giovani."

Con un team di ricerca altamente qualificato e in forte crescita, l'Istituto Città della Speranza si conferma un esempio di come la passione e l'impegno delle donne possano portare a scoperte scientifiche che cambiano la vita dei pazienti.

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