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Cultura sulla Sicurezza
15.03.2025 - 14:30
Ocjo alla Sicurezza
"Ocjo alla Sicurezza" ha fatto tappa a Porto Viro, sensibilizzando studenti e lavoratori sull’importanza della cultura sulla sicurezza. Grazie alla collaborazione tra Delta Group Agroalimentare e Confindustria Veneto Est, il messaggio sulla sicurezza sul lavoro è stato trasmesso attraverso testimonianze toccanti e performance coinvolgenti.
Un pubblico attento, un messaggio forte e chiaro, e un gruppo di giovani spettatori che ha dimostrato di saper ascoltare e riflettere. L’evento teatrale itinerante "Ocjo alla Sicurezza", che dal 2005 ha attraversato 11 regioni e superato le 200 repliche, ha fatto tappa all'Eracle di Porto Viro, portando sul palco un tema fondamentale: la sicurezza sul lavoro.
Grazie alla collaborazione tra Delta Group Agroalimentare e Confindustria Veneto Est, la cultura della sicurezza è stata al centro della scena, coinvolgendo studenti e lavoratori in un’esperienza che ha superato la semplice informazione, lasciando un segno profondo sulla consapevolezza e la responsabilità individuale.
Tra il pubblico, oltre a imprenditori e autorità locali, erano presenti gli studenti dell’Enaip di Porto Viro e dell’Ipsia di Rovigo, ai quali si è rivolto Flavio Frigè, socio Anmil, vittima di un grave incidente sul lavoro e interprete di sé stesso. Con un racconto toccante e intenso, Frigè ha riportato la platea a quel 6 aprile 1981 a Reana del Rojale, il giorno che cambiò per sempre la sua vita: da giovane apprendista di 17 anni e mezzo a grande invalido del lavoro. Un errore fatale, un attimo di disattenzione, e la tragedia: toccando con una sbarra di ferro i fili dell’alta tensione, fu colpito da una scarica elettrica di 20mila volt mentre si trovava su una tettoia di una fabbrica. Sopravvivere è stato un miracolo, ma il prezzo da pagare è stato altissimo: l’amputazione di tre arti e profonde ferite psicologiche. «Non accettavo più di vivere» ha raccontato, ma col tempo ha trasformato il dolore in testimonianza per salvare altre vite.
«Usate il cervello e tenetelo sempre acceso», ha detto Frigè agli studenti, «perché basta un attimo per perdere tutto». Il suo racconto è diventato un simbolo di ciò che non deve più accadere, un monito contro la logica del “si è sempre fatto così” e un invito a rispettare ogni norma di sicurezza con la massima serietà.
Ad affiancare la sua testimonianza, lo spettacolo del "metalmezzadro" Bruzio Bisignano, ex siderurgico, formatore e attore, che con un monologo incalzante ha trasformato dati e normative sulla sicurezza in emozioni. Attraverso storie vere e numeri inquietanti, ha dato voce a chi non c’è più, come Lorenzo Parelli, lo studente morto durante un’esperienza di alternanza scuola-lavoro. La sua memoria è diventata un manifesto per la prevenzione, ribadito dalla Carta di Lorenzo, sottoscritta nel 2023 dalla famiglia, dalle istituzioni, dalle scuole e dalle imprese, con l’obiettivo di promuovere una cultura della sicurezza più consapevole e diffusa.
A chiudere la mattinata, i Trigeminus, il duo comico formato da Mara e Bruno Bergamasco, che con lo sketch "626" ha reso omaggio al decreto legislativo del 1994 sulla sicurezza sul lavoro. Attraverso la satira, lo spettacolo ha evidenziato l’importanza dell’applicazione delle norme come strumento essenziale per prevenire gli infortuni. Un modo insolito ma efficace per far riflettere il pubblico sulla centralità della prevenzione.
«La cultura del lavoro è un valore fondamentale», ha dichiarato Carlo Scabin, vicepresidente per il territorio di Rovigo di Confindustria Veneto Est e presidente di Delta Group Agroalimentare Srl. «Garantire sicurezza significa investire nel futuro. Il diritto di partire per il lavoro e tornare a casa sani e salvi è imprescindibile».
L’incontro ha dimostrato che la sicurezza può essere raccontata in modi diversi, toccando le corde giuste per far breccia nelle nuove generazioni. «Proveniamo da esperienze di stage nel settore metalmeccanico e questa rappresentazione ci ha fatto capire che non bisogna mai dare per scontate le norme di sicurezza», hanno affermato gli studenti dell’Enaip, riconoscendo il valore di un evento capace di parlare loro in modo diretto e coinvolgente. A condurre l'evento Fiammetta Benetton.
Il messaggio è arrivato forte e chiaro: la sicurezza non è solo un obbligo, ma un dovere collettivo.
Guendalina Ferro
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