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Teatro e riflessione

La guerra di ieri, le paure di oggi. Al teatro Duse di Asolo arriva "Sette a Tebe" di Gabriele Vacis

"Sette a Tebe, questo terribile amore per la guerra" reinterpreta il capolavoro di Eschilo attraverso la lente della contemporaneità

Foto dello spettacolo

Foto dello spettacolo

Un appuntamento imperdibile per gli appassionati di teatro sia classico che moderno: domenica 23 marzo, alle ore 18, il Teatro Eleonora Duse di Asolo ospiterà “Sette a Tebe – Questo terribile amore per la guerra”, un’opera di PoEM - Potenziali Evocati Multimediali, con la regia di Gabriele Vacis. Lo spettacolo, che rientra nella stagione “THEORÌA 2025 - Proposte di Teatro Contemporaneo”, segna un altro capitolo del fortunato progetto che unisce teatro, riflessione sociale e impegno culturale.

La pièce si ispira alla tragedia di Eschilo, raccontando la guerra da una prospettiva collettiva, con il vissuto dei cittadini di Tebe sotto assedio. Al centro della scena ci sono Polinice e Eteocle, due fratelli destinati a scontrarsi nel conflitto, mentre la città è rappresentata dal coro delle donne che, tra preghiere e racconti, cercano una via d’uscita alla violenza. Il tema della guerra civile emerge prepotente, sottolineato dalla frase che la guerra è sempre guerra civile, in cui l’altro ha sempre il volto del fratello.

Con un copione che intreccia i versi di Eschilo a voci contemporanee, il regista Gabriele Vacis porta in scena non solo un classico del teatro greco, ma una riflessione sul conflitto nelle sue diverse forme. I giovani attori della compagnia PoEM, un gruppo di diplomati della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino, fanno sentire la loro voce, portando sul palco le fragilità, i desideri e le contraddizioni della generazione dei ventenni. Il risultato è una sinergia tra antico e moderno, con rimandi a filosofi e autori come Henri Laborit, Sun Tzu e Bertolt Brecht, che riflettono sulla natura dell’amore e della ferocia nella guerra.

Cristina Palumbo, direttrice artistica di Echidna Associazione Culturale, sottolinea l’importanza di questo spettacolo per la stagione teatrale asolana: “Al centro di «Sette a Tebe» c’è la relazione tra l’uomo e la guerra, vissuta in modo diametralmente opposto da uomini e donne. La riscrittura del testo eschileo è arricchita da un linguaggio attualizzato che crea un ponte tra il passato e il presente, senza mai cadere nella retorica.”

Il progetto “THEORÌA - Proposte di Teatro Contemporaneo 2025” è interamente sostenuto dal Comune di Asolo. L’assessore alla Cultura, Turismo ed Eventi, Beatrice Bonsembiante, spiega così la scelta di puntare su una stagione di teatro critico e riflessivo: “Il teatro è un motore di pensiero critico. Guardare, conoscere e sviluppare un’idea della realtà sono azioni essenziali per non cadere nella passività e nell’indifferenza.”

Dopo “Sette a Tebe”, la stagione teatrale si concluderà il 30 marzo con “La Banca dei Sogni”, un progetto di Merli-Serena con Laura Serena e Marco Trotta. I biglietti per gli spettacoli sono acquistabili online su www.mailticket.it, con un comodo servizio navetta disponibile per il trasporto al Teatro Duse.

Con “THEORÌA 2025”, il Teatro Duse di Asolo conferma il suo impegno nell’offrire una proposta teatrale d’avanguardia, capace di sollevare interrogativi e stimolare la riflessione sulle questioni più urgenti della nostra contemporaneità.

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