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Influenza aviaria

Aviaria: gli USA hanno bisogno delle uova venete

20 milioni di galline abbattute in tre mesi, Caner commenta un possibile intervento del Veneto

Federico Caner, assessore regionale all'Agricoltura

Federico Caner, assessore regionale all'Agricoltura

La carenza di uova negli Stati Uniti, causata dall'epidemia di influenza aviaria, ha spinto il Paese a rivolgersi all'Italia, e in particolare al Veneto, per garantire l'approvvigionamento del prodotto. Con 2 miliardi di uova prodotte ogni anno grazie al lavoro di 6.300 aziende e un fatturato di 700 milioni di euro, la regione si conferma un punto di riferimento nel settore agroalimentare.

"Mi fa piacere che gli Stati Uniti si rivolgano al Veneto per far fronte alla carenza di uova", ha dichiarato l'assessore regionale all'Agricoltura Federico Caner, commentando la notizia riportata da Confagricoltura. Il mercato statunitense, grande consumatore di uova, è stato messo in ginocchio dall'aviaria, che negli ultimi tre mesi ha portato all'abbattimento di 20 milioni di galline ovaiole. Molte richieste di fornitura sono già giunte in Veneto, in particolare alle aziende di Padova e Verona.

Non manca, però, una frecciata sulle politiche commerciali americane. "Noi forniamo volentieri il nostro prodotto, anche se pure qui la situazione è complessa. Ma gli Usa ricordino che il mercato è globale e senza confini: una volta in più, glielo facciamo notare, visto che parlano di dazi sull'import quando una confezione di uova, da loro, costa già oltre 8 dollari", ha sottolineato Caner.

L’assessore ha poi ironizzato sulle eccellenze venete: "Assieme alle uova possiamo fornire anche asparagi e vespaiolo, un'abbinata perfetta per promuovere una cultura alimentare sana, che siamo certi sarebbe apprezzata anche oltreoceano".

Infine, un riferimento preoccupato alle recenti dichiarazioni del ministro Kennedy, che avrebbe ipotizzato la diffusione controllata dell’aviaria per selezionare specie resistenti: "L’aviaria è un dramma per tutti, dall’agroalimentare alla sanità. Va affrontata con un fronte comune, a livello globale", ha concluso Caner.

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