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Lotta alla Mafia
21.03.2025 - 16:00
Falcone e Borsellino
La lotta alle infiltrazioni mafiose sul territorio veronese richiede una strategia mirata e risorse dedicate. È quanto ha dichiarato il Procuratore della Repubblica di Verona, Raffaele Tito, intervenendo durante le celebrazioni della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, tenutesi davanti al Municipio scaligero.
Secondo il Procuratore, sebbene non si manifestino come attacchi violenti o intimidazioni visibili, le mafie sono comunque presenti e operano in maniera subdola, infiltrandosi nell'economia locale. "Non troveremo macchine incendiate o negozi sotto attacco", ha dichiarato Tito, sottolineando come il vero rischio risieda nell'inquinamento dell'economia, con attività colluse che minano la trasparenza e la legalità.
Per questo, Tito ha rilanciato una proposta già avanzata in passato da tutti i 98 sindaci della provincia di Verona: l'assegnazione di un magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) presso la Procura di Verona. "Non si tratta di una questione di uomini, ma di strumenti legali. La Dda ci permetterebbe di accedere a risorse e misure che le procure ordinarie non hanno a disposizione", ha spiegato il Procuratore. In un contesto sempre più complesso, in cui i processi penali si muovono su due binari paralleli – quello ordinario e quello legato alla criminalità organizzata – l'inserimento della Dda risulterebbe cruciale per il controllo delle aree più vulnerabili del territorio.
Tito ha poi evidenziato che, sebbene la criminalità calabrese rappresenti una delle minacce più evidenti, anche altre forme di crimine, come i traffici di stupefacenti, continuano a proliferare. "Verona è una città che attrae interessi illeciti, come dimostrano i recenti casi di smantellamento di traffici di droga a Bologna, Brescia e Trento", ha concluso.
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