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Il ricordo di Giulio Regeni

Una panchina gialla per Giulio Regeni: Padova rinnova il suo impegno per la verità

Inaugurato un nuovo simbolo di memoria e giustizia al Parco Tito Livio

Una panchina gialla per Giulio Regeni: Padova rinnova il suo impegno per la verità

La panchina per Giulio Regeni

Una panchina gialla per Giulio Regeni. Non solo un segno tangibile di memoria, ma un messaggio forte e chiaro: la richiesta di verità non si ferma. Questa mattina, all’ingresso del Parco Tito Livio, lungo via Trieste, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della panchina dedicata al ricercatore friulano, rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016.

L’evento ha visto la partecipazione di istituzioni e associazioni, tra cui il Prefetto Giuseppe Forlenza, l’assessora alla pace e ai diritti umani Francesca Benciolini, il vicesindaco Andrea Micalizzi, gli assessori Diego Bonavina e Antonio Bressa, la consigliera Etta Andreella, il prorettore alla ricerca Fabio Zwirner, Sofia Cossù di Amnesty International e Rubens Noviello dell’Associazione 15-14 Oltre il Muro. Proprio da questa panchina, il prossimo 17 maggio, partirà la staffetta podistica “Io Corro per Giulio”, che arriverà fino a Fiumicello, il paese natale di Regeni.

Un segno che resta
L’assessora Francesca Benciolini ha sottolineato come questa panchina si inserisca in un percorso più ampio che da anni coinvolge la città di Padova. “Dal 2017 – ha ricordato – lo striscione con la scritta ‘Verità per Giulio Regeni’ campeggia sulla facciata del Municipio. In questi anni ci sono stati sit-in, incontri e il coinvolgimento della famiglia Regeni e dell’Università. Giulio era un giovane ricercatore, come tanti altri che ogni giorno attraversano le nostre strade, e la sua storia ci riguarda tutti: è la dimostrazione di cosa accade quando i diritti umani non vengono rispettati".

L’assessore allo sport Diego Bonavina ha poi letto una lettera commossa inviata dai genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni. “Ormai è un’enorme onda gialla”, scrivono i Regeni, ringraziando Padova per l’impegno costante. “Ci auguriamo che questa panchina diventi un luogo di dialogo, un simbolo che continui a tenere viva la memoria di nostro figlio".

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