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Il progetto di via Cisole tra cementificazione e inflazione: la sfida per Treviso

Coalizione Civica per Treviso critica l’accordo pubblico-privato e l’impatto del nuovo supermercato sulla città, con l’inflazione tra le più alte d’Italia e il consumo di suolo in aumento

Il progetto di via Cisole tra cementificazione e inflazione: la sfida per Treviso

Dal 2021, Coalizione Civica per Treviso ha espresso una ferma opposizione al progetto di edificazione commerciale e residenziale previsto per via Cisole, approvato grazie a un accordo pubblico-privato che ha dato il via alla costruzione di nuovi edifici. Il piano prevede la realizzazione di 21.000 metri cubi di nuove strutture, comprendenti un supermercato di 1.500 metri quadrati e altri spazi commerciali, oltre a 5.250 metri cubi di residenze, in un’area che attualmente è per lo più verde. Questo intervento, che occuperà circa un ettaro di terreno, comporta la costruzione di parcheggi, nuove strade e una rotonda.

L’amministrazione comunale, infatti, ha cercato di presentare il progetto come un beneficio per la città, promettendo un’area verde aggiuntiva, ma Coalizione Civica sottolinea che i 8.000 metri quadrati di verde citati sono già presenti sul sito, con il 90% dell'area che è attualmente un parco. In merito alla nuova rotonda, resta il dubbio se questa migliorerà realmente la vivibilità del quartiere o se il suo scopo principale sia solo quello di garantire l’accesso ai nuovi insediamenti commerciali.

Un altro punto critico riguarda l’amministrazione precedente. Sebbene la giunta Manildo non possa essere accusata di aver promosso direttamente questo progetto, è importante notare che il piano di urbanizzazione in questione affonda le sue radici nelle scelte politiche della Lega, già avviate con la variante al Piano Regolatore Generale negli anni 2000.

Ma al di là della polemica urbanistica, c’è un altro dato che non può essere ignorato: l’inflazione. Treviso, infatti, registra uno dei tassi più alti di inflazione in Italia, con il costo del carrello della spesa che continua a crescere. L’ultimo dato ISTAT, relativo al mese di febbraio, conferma che la Marca è tra le città italiane con gli aumenti più elevati dei prezzi, e l’aumento dei costi energetici e per le abitazioni ha segnato un +41,3% nel decennio 2015-2024, un tasso nettamente superiore alla media regionale.

Anche se il proliferare di supermercati e nuove abitazioni potrebbe sembrare una soluzione per ridurre i costi, la realtà è ben diversa. I consumatori locali stanno affrontando aumenti costanti nei prezzi di beni essenziali, e le nuove costruzioni non hanno portato a una significativa riduzione dei costi della vita.

Mentre l’amministrazione Conte continua a favorire l’edilizia a tutti i costi, la città sembra restare indietro rispetto alle sfide del futuro. Il cambiamento climatico, legato anche all’esasperato consumo di suolo, è una delle principali preoccupazioni. Gli effetti dei cambiamenti climatici, come l'aumento delle temperature e gli eventi meteorologici estremi, sono sempre più evidenti, eppure Treviso sembra insistere su un modello urbanistico obsoleto, fatto di cemento e asfalto.

In altre città, al contrario, si sta puntando sulla rigenerazione urbana, sulla rinaturalizzazione delle aree degradate e sul sostegno al commercio di vicinato, che offre vantaggi sia economici che sociali. È su questa strada che dovrebbe indirizzarsi anche Treviso, piuttosto che continuare con il greenwashing e progetti che, seppur mascherati da iniziative ecologiche, non fanno altro che peggiorare la qualità della vita urbana.

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