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Tributo musicale
25.03.2025 - 17:49
Un momento del concerto
Un concerto per dire grazie. Andrea Simone De Nicolò, giovane pianista di 18 anni, ha voluto esprimere la sua riconoscenza nei confronti dell’équipe di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera di Verona, che lo ha salvato con un delicato intervento al cervello. Nella hall del Polo Confortini, il musicista barese si è esibito insieme alla violinista Fiorangela D’Elia in un repertorio classico, veicolando con la musica la sua gratitudine ai medici.
Tutto è iniziato lo scorso settembre, quando Andrea, studente del Conservatorio di Bari, ha iniziato a soffrire di forti mal di testa. Una TAC effettuata presso l’ospedale del capoluogo pugliese ha evidenziato una lesione cerebrale, un responso che ha spinto la sua famiglia a partire immediatamente per Verona, affidandosi alla rinomata Neurochirurgia dell’ospedale di Borgo Trento. Dopo un viaggio notturno, il 3 settembre Andrea è stato accolto al Pronto soccorso e sottoposto a un primo intervento d’urgenza alla fossa cranica posteriore dalla dottoressa Barbara Masotto, direttrice dell’Unità dipartimentale di Chirurgia. Due giorni dopo, un’operazione di dieci ore ha permesso di rimuovere completamente la massa tumorale, diagnosticata come Germinoma, un raro tumore della regione pineale che colpisce adolescenti e giovani adulti.
A distanza di pochi mesi, Andrea e i suoi genitori, Tonio e Angelica, hanno voluto dimostrare la propria gratitudine al polo medico veronese, organizzando un concerto aperto a medici, infermieri e pazienti dell’ospedale. Alla performance erano presenti, oltre al direttore generale Callisto Marco Bravi e al primario di Neurochirurgia A Giampietro Pinna, la stessa dottoressa Masotto con il suo team di specialisti che ha seguito il caso del giovane pianista.
Andrea Simone De Nicolò è un giovane musicista con un curriculum di rilievo internazionale: studente del Conservatorio di Bari, è stato ospite di prestigiose accademie e ha vinto numerosi concorsi in Italia e all’estero. Il prossimo aprile volerà in Macedonia per un recital e un masterclass con studenti provenienti da diversi paesi. Nonostante la malattia e le cure affrontate, ha ripreso a suonare già a novembre, con una rinnovata passione e un profondo senso di gratitudine.
“Abbiamo voluto creare un legame tra cultura e sanità – ha dichiarato il direttore generale Bravi – perché la grande musica è simbolo di rinascita e speranza.” Il primario Pinna ha elogiato il lavoro della dottoressa Masotto, definendola una delle massime esperte al mondo nella chirurgia della fossa cranica posteriore, un campo di altissima specializzazione che attira pazienti da tutta Italia.
La dottoressa Masotto ha ricordato la complessità dell’intervento: “Andrea era in una condizione clinica delicata. Un ritardo nell’intervento avrebbe potuto portarlo alla perdita di coscienza e a esiti fatali. Grazie alla tempestività delle cure e alla sua forza, oggi può guardare al futuro con serenità.”
Il giovane pianista ha condiviso la sua emozione: “Questo concerto è il mio modo per dire grazie. Dopo quello che ho vissuto, ho imparato a dare più valore alle cose semplici: un abbraccio in più, un gesto d’affetto in più. La mia musica oggi ha un significato nuovo, più profondo.”
Un inno alla vita, suonato con il cuore.
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