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Suicidi in carcere

Sovraffollamento e suicidi in aumento: l'appello dei cappellani delle carceri del Triveneto

Preoccupazione per le condizioni di vita nelle carceri, urgenti soluzioni per garantire dignità e sicurezza

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Foto di repertorio

La crescente preoccupazione per il numero allarmante di suicidi nelle carceri del Triveneto è stata al centro di una riunione dei cappellani, che si è svolta al Centro Pastorale di Zelarino (Venezia), alla presenza dell’arcivescovo di Gorizia, Carlo Maria Redaelli, incaricato della pastorale penitenziaria per il Triveneto. I religiosi hanno rinnovato il loro appello unanime alle istituzioni ecclesiali, civili e politiche affinché vengano adottate strategie concrete, sia sul piano giuridico che sulle risorse economiche e umane, per affrontare la grave crisi del sovraffollamento che affligge gli istituti penitenziari della regione.

L’allarme riguarda la situazione drammatica in cui versano molti detenuti, che vivono in condizioni estreme, e l’impatto devastante sulle loro vite e sulla sicurezza dei lavoratori carcerari, sempre più sovraccarichi di emergenze. I cappellani, richiamandosi alle parole di Papa Francesco, hanno ribadito la necessità di “continuare a lavorare per il miglioramento della vita carceraria, affinché la vita in carcere sia sempre degna di essere vissuta".

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato l'urgenza di rispondere al fenomeno del sovraffollamento e del suicidio in carcere, affermando che è indispensabile affrontare queste problematiche con tempestività e serietà per preservare la funzione rieducativa del sistema penitenziario.

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