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Antenne e urbanizzazione
28.03.2025 - 17:13
Foto della riunione
L’amministrazione comunale di Vigodarzere ha recentemente incontrato alcuni rappresentanti dei cittadini firmatari di una petizione che si oppongono alla nuova antenna in fase di installazione in via Roma. La preoccupazione principale dei residenti riguarda i potenziali rischi per la salute e la possibile svalutazione delle proprietà immobiliari, ma il Comune ha fatto chiarezza sulle sue limitate possibilità di intervento.
Il sindaco Adolfo Zordan, insieme alla Giunta e al tecnico comunale, ha spiegato che, trattandosi di un accordo tra un gestore di telefonia e un’attività privata, l’amministrazione non ha alcuna autorità per negare l’autorizzazione all'installazione. Il contratto stipulato tra il gestore e il privato, infatti, è stato già accompagnato da tutte le autorizzazioni necessarie, tra cui quelle di Arpav, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Veneto, che ha dato il via libera all’operazione.
Secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo 207/2021, che disciplina gli impianti di comunicazione, le antenne, anche se installate su terreni privati, sono considerate opere di urbanizzazione primaria, ovvero servizi pubblici, come strade, fognature o acquedotti. Per questo motivo, non esistono aree dove l’installazione di antenne è vietata, salvo i limiti legati alle emissioni elettromagnetiche, che vengono monitorati e approvati da Arpav. Nel caso della nuova antenna in via Roma, infatti, Arpav ha dato parere favorevole, e il Comune ha dovuto procedere con l’autorizzazione.
Il sindaco Zordan ha sottolineato che, pur comprendendo le preoccupazioni dei cittadini, l’amministrazione non ha alcuna possibilità di intervenire direttamente su un impianto privato, né di imporre restrizioni in ampie aree. L’unico strumento che il Comune può adottare è il Piano antenne, che prevede la possibilità di indicare siti pubblici sensibili (come le scuole) dove non possono essere installate antenne, ma sempre fornendo alternative nelle vicinanze.
«Condividiamo la preoccupazione dei cittadini per le ripercussioni sulla salute e sulla valorizzazione delle loro proprietà – ha dichiarato il sindaco – ma purtroppo le mani del Comune sono legate. Stiamo valutando la possibilità di affidare a un tecnico la stesura di uno studio di fattibilità per la creazione di un Piano antenne, ma, come già accaduto, questo potrebbe essere aggirato da un operatore privato».
Il caso dell’antenna in via Roma è un esempio lampante delle limitazioni alle quali si trova di fronte l’amministrazione comunale, che, pur volendo tutelare la salute dei cittadini, non può ostacolare l’installazione di impianti che rispondono a normative statali e regionali.
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