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Lavoro e inclusione
28.03.2025 - 17:45
Ca-Foscari
Un nuovo passo verso l'inclusione sociale e lavorativa delle persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria. L'Università Ca’ Foscari di Venezia ha firmato un protocollo d’intesa con il Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della città metropolitana di Venezia e la cooperativa sociale Rio Terà dei Pensieri, con l’obiettivo di favorire la formazione, l’istruzione e l’inserimento nel mondo del lavoro di coloro che si trovano in una situazione di detenzione o che hanno appena scontato la pena.
In particolare, Ca’ Foscari si impegna a ideare iniziative di formazione mirate per detenuti e detenute, offrendo corsi specifici, tra cui insegnamenti di lingua italiana per i detenuti di origine straniera e attività di mediazione culturale. L’Università si propone anche di sviluppare percorsi didattici che possano favorire una reale inclusione delle persone in percorsi di reintegrazione sociale e professionale.
Il Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, dal canto suo, intende sensibilizzare il mondo imprenditoriale veneziano, promuovendo una cultura dell’inclusione sociale. L'Ordine organizzerà attività di sensibilizzazione e formazione sulle potenzialità del lavoro penitenziario e fungerà da intermediario tra domanda e offerta di lavoro, puntando ad abbattere le barriere occupazionali per le persone che hanno avuto esperienze di detenzione.
La cooperativa sociale Rio Terà dei Pensieri, già attiva in questo settore, garantirà il coordinamento con gli istituti penitenziari, selezionando le persone che verranno accompagnate in un percorso di reinserimento lavorativo. Inoltre, la cooperativa aiuterà i detenuti a riscoprire il proprio valore e la propria utilità sociale attraverso diverse iniziative di supporto e orientamento.
Il protocollo d’intesa è stato firmato il 28 marzo 2025 nella sede dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia, alla presenza del Prorettore al diritto allo studio e ai servizi agli studenti di Ca' Foscari, Elti Cattaruzza, del Presidente dell'Ordine Luca Scalabrin e della Presidente della cooperativa Vania Carlot.
"Un’università inclusiva deve impegnarsi a rimuovere le barriere", ha dichiarato il prof. Elti Cattaruzza, sottolineando come l’iniziativa rappresenti un passo importante non solo per promuovere la dignità della persona, ma anche per favorire un reinserimento autentico nel tessuto sociale. “Coinvolgere la comunità cafoscarina in progetti che la mettano in contatto con la popolazione carceraria è fondamentale per sviluppare una maggiore consapevolezza riguardo a temi cruciali come le dinamiche della giustizia, la complessità del sistema penitenziario, la legalità e i diritti umani".
Con questo protocollo, Venezia si conferma un territorio in prima linea nell’offrire opportunità concrete di riscatto per le persone che si trovano a dover ricostruire una nuova vita dopo un periodo di detenzione, promuovendo la cultura della reintegrazione e della solidarietà.
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