Ieri, un corteo composto da circa
1500 persone ha attraversato la strada che collega Cison a Follina, unendosi alla
Marcia Stop Pesticidi. L'evento, organizzato da diverse realtà
ambientaliste, aveva lo scopo di fare un appello forte alla
Commissione europea e al
governo italiano per l’eliminazione graduale dei
pesticidi sintetici. Tra le richieste figuravano anche misure per il
recupero della biodiversità, il
sostegno agli agricoltori e l’introduzione di una clausola di condizionalità sociale.
La manifestazione ha visto la partecipazione di numerose organizzazioni nazionali, sindacali e politiche, oltre ai comitati locali Stop Pesticidi, raccogliendo l’adesione di grandi realtà come Flai Cgil, Wwf, Lipu, Legambiente, Navdanja, oltre a gruppi locali, aziende e due biodistretti.
Gli organizzatori dell’iniziativa hanno sottolineato l’importanza di denunciare i pericoli derivanti dall'esposizione ai pesticidi, chiedendo che la riduzione del loro utilizzo rimanesse una priorità sia per l'Unione europea che per l'Italia. Hanno dichiarato che i loro obiettivi erano chiari: sensibilizzare sul rischio dei pesticidi e sostenere politiche che riducessero l’uso di sostanze chimiche in agricoltura.
Legambiente, che aveva preso parte alla marcia, ha aggiunto che l’obiettivo della mobilitazione era riportare al centro del dibattito europeo l'urgenza di politiche che proteggessero la salute pubblica e l’ambiente. Ha commentato che era particolarmente preoccupante la decisione della Commissione europea di accantonare il regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci (Sur), cancellando l’obiettivo di ridurre i pesticidi del 50% entro il 2030. Ha sottolineato che una scelta del genere avrebbe potuto compromettere il cammino verso un'agricoltura più sostenibile.
La Marcia Stop Pesticidi si è svolta anche a Caldaro, in Trentino Alto-Adige, dimostrando come la lotta contro l’uso dei pesticidi si stesse ampliando su tutto il territorio nazionale.