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Ritardi nell’accesso al suicidio assistito, il caso di Roberto: la risposta dell’Ulss 6 euganea

L’Ulss 6 Euganea ribadisce l’impegno a rispettare le normative e ad agire con trasparenza

A più di cinque mesi dalla richiesta di morte medicalmente assistita presentata da un uomo residente in Veneto, affetto da glioma diffuso, la situazione rimane irrisolta. L’associazione Luca Coscioni ha espresso preoccupazione per il ritardo nelle visite domiciliari, necessarie a completare l’iter previsto dalla sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale. Il paziente, un 67enne di nome Roberto, soffre di un tumore cerebrale diagnosticato nel 2006, e la sua condizione è peggiorata significativamente negli ultimi anni, con crisi epilettiche quotidiane, difficoltà motorie e frequenti cadute. Nonostante il dolore e l’irreversibilità della malattia, non esistono trattamenti in grado di contrastarla.

Secondo l’associazione Coscioni, Roberto ha richiesto ufficialmente all’Ulss 6 Euganea, nel mese di ottobre 2024, la verifica delle condizioni necessarie per accedere al suicidio medicalmente assistito. A dicembre, l’azienda sanitaria ha nominato una commissione tecnica multidisciplinare per esaminare la richiesta. Tuttavia, a distanza di oltre cinque mesi, non sono ancora stati effettuati i sopralluoghi domiciliari previsti dalle normative.

In risposta alle preoccupazioni sollevate, l’Ulss 6 Euganea ha rilasciato una nota per chiarire la situazione e ribadire il suo impegno nell’assicurare la gestione del caso con la massima attenzione e rispetto delle normative. L’ente ha spiegato che la complessità del caso ha richiesto un’analisi approfondita, tanto che la commissione tecnica, composta da esperti in vari settori (neurologia, oncologia, psichiatria, psicologia, medicina legale e palliative), si riunirà nuovamente il 1° aprile 2025 per discutere ulteriormente della situazione di Roberto e programmare l’accesso domiciliare.

L’Ulss 6 ha precisato che la tempistica dei sopralluoghi è stata condizionata dalla necessità di un’approfondita valutazione multidisciplinare, nonché dalla complessità della malattia del paziente. Nonostante i ritardi, l’azienda sanitaria ha dichiarato di essere pienamente consapevole delle aspettative dei richiedenti e di impegnarsi a garantire risposte nel più breve tempo possibile, sempre nel rispetto delle decisioni della Corte Costituzionale.

L’associazione Coscioni, pur riconoscendo la delicatezza della vicenda, ha denunciato i ritardi e ha chiesto che le visite domiciliari siano effettuate tempestivamente, affinché Roberto possa finalmente ottenere una risposta alla sua richiesta di morte medicalmente assistita. L’Ulss 6 Euganea, da parte sua, ha sottolineato che la priorità è la trasparenza e il rispetto dei diritti del paziente, pur considerando la complessità del caso e le difficoltà logistiche legate all’organizzazione di visite e valutazioni multidisciplinari.

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