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Economia locale
03.04.2025 - 15:31
Federico Caner, assessore regionale all’Agricoltura
Un’annata 2024 che sorride al settore vitivinicolo veneto: produzione di uve in crescita, incremento degli occupati, e un significativo aumento dell’export. Dati che confermano l'importanza strategica di questa filiera per l’economia regionale, ma anche la necessità di affrontare nuove sfide, come i dazi statunitensi, puntando su nuovi mercati.
Federico Caner, assessore regionale all’Agricoltura, analizza positivamente i numeri emersi per il comparto, sottolineando l'incremento della produzione di uve, che segna un +9,7% rispetto all’anno precedente. In particolare, il Veneto ha visto crescere non solo la quantità di uve, ma anche il numero di occupati nel settore, con circa 80.400 nuovi posti di lavoro creati in un anno. Il settore vitivinicolo veneto ha quindi registrato un valore della produzione di oltre un miliardo e 260 milioni di euro, pari al 21,5% del totale nazionale.
L’assessore Caner, pur esprimendo un cauto ottimismo per l’andamento positivo del comparto, ha evidenziato una sfida in corso: i dazi imposti dagli Stati Uniti sul vino italiano. «Il mercato statunitense, che rappresenta circa 593 milioni di euro di esportazioni per il Veneto, è il nostro principale cliente, ma l’aumento dei dazi ci impone una riflessione strategica», ha dichiarato. Per Caner, la soluzione non risiede tanto nel combattere i dazi, quanto nel diversificare i mercati e trovare nuovi sbocchi in altre aree geografiche. La questione, infatti, sarà portata quanto prima in sede di Conferenza delle Regioni.
I dati del 2024 parlano chiaro: la superficie vitata in Veneto ha raggiunto i 103.504 ettari, con un incremento del 2,3% rispetto al 2023. Le varietà più coltivate sono il glera (con 40.370 ettari), il pinot grigio (15.127 ettari) e la garganega (8.523 ettari), mentre Treviso e Verona restano le province leader con oltre 75.000 ettari complessivi.
La produzione di uva, in particolare quella delle denominazioni di origine controllata e garantita (Docg), ha visto un aumento significativo: la Docg Asolo Prosecco è aumentata del 25,76%, mentre la Doc Conegliano-Valdobbiadene è cresciuta del 4,37%. Complessivamente, il Veneto ha prodotto 13.744.000 quintali di uve nel 2024, confermandosi tra i principali produttori nazionali.
Il settore vitivinicolo veneto è protagonista a Vinitaly 2025, la fiera internazionale del vino che si svolge a Verona. Con un nuovo padiglione che celebra il legame tra enologia e sport in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, il Veneto presenta una vasta gamma di eccellenze vinicole. Oltre 500 espositori guideranno gli operatori, buyer e visitatori alla scoperta delle migliori produzioni vinicole regionali, con un’attenzione particolare all’export che, nel 2024, ha raggiunto quasi 3 miliardi di euro, pari al 37% del totale nazionale.
Lo stand della Regione Veneto sarà inaugurato domenica 6 aprile, con la partecipazione del presidente Luca Zaia, dell’assessore Caner, del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e di numerosi rappresentanti istituzionali.
Il settore vitivinicolo veneto si conferma in salute, ma non è esente da sfide globali. Mentre l’aumento della produzione e degli occupati è un segnale positivo, l’export e le dinamiche internazionali, come i dazi Usa, pongono interrogativi cruciali per il futuro. L’impegno della politica regionale sarà fondamentale per navigare le acque turbolente del commercio internazionale e preservare la competitività di un comparto che è un pilastro dell’economia veneta.
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