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Crisi delle poste
03.04.2025 - 18:37
Immagine di repertorio
Il servizio postale italiano è al centro di un acceso dibattito in Parlamento, sollevato dall'onorevole Ouidad Bakkali del Partito Democratico, che ha presentato un'interrogazione ai Ministri dell'Economia e delle Finanze e del Lavoro e delle Politiche Sociali. L'interrogazione denuncia la grave situazione in cui versa Poste Italiane, accusata di anteporre le logiche di profitto alla sua funzione di servizio pubblico essenziale.
Secondo la parlamentare, il servizio postale ha subito un progressivo smantellamento negli ultimi anni: circa 700 uffici postali sono stati chiusi, gli orari di apertura sono stati ridotti e il personale è diminuito drasticamente. Questi cambiamenti hanno avuto effetti devastanti sulle comunità, soprattutto nelle aree più marginali, dove l'ufficio postale è spesso l'unico punto di riferimento per anziani, pensionati e cittadini vulnerabili.
Parallelamente, la situazione dei lavoratori di Poste Italiane è diventata sempre più preoccupante. La precarietà dei contratti, i carichi di lavoro eccessivi e la scarsa attenzione alla sicurezza hanno portato a un preoccupante aumento degli infortuni sul lavoro, alcuni dei quali con conseguenze fatali. In questo contesto, l'associazione "Precari in Rete" ha svolto un ruolo fondamentale nel portare alla luce le difficili condizioni di lavoro dei dipendenti. L’associazione ha raccolto dati preoccupanti sugli incidenti sul lavoro, evidenziando le gravi carenze nei protocolli di sicurezza e le forti pressioni a cui sono sottoposti i lavoratori.
L’onorevole Bakkali ha quindi chiesto un intervento urgente da parte dei Ministri, con l’obiettivo di ripristinare un servizio di qualità per i cittadini e migliorare le condizioni di lavoro per i dipendenti, troppo spesso esposti a rischi e incertezze. "Precari in Rete", attraverso le sue denunce, ha fatto sentire la voce dei lavoratori, sottolineando come la precarietà e l'insostenibilità dei carichi di lavoro siano diventati problemi quotidiani per chi lavora in Poste Italiane.
Concludendo la sua interrogazione, Bakkali ha lanciato un appello affinché il governo intervenga per invertire questa tendenza, ripristinando il ruolo di Poste Italiane come pilastro di coesione sociale e garantendo, al contempo, diritti e sicurezza per i suoi lavoratori.
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