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Scoperta archeologica
04.04.2025 - 15:42
Lio Piccolo, frazione di Cavallino-Treporti
La Laguna di Venezia, con il suo fascino misterioso e la sua biodiversità unica, continua a rivelarsi custode di segreti antichi. Una nuova scoperta archeologica ha riportato alla luce un sito straordinario, una testimonianza vivente del rapporto tra l’uomo e l’ambiente naturale nel periodo della Roma Imperiale. Nella località Lio Piccolo, a Cavallino-Treporti, sono stati rinvenuti circa 300 gusci di ostriche in una vasca costruita in mattoni e legno, risalente al I secolo d.C. Questo straordinario ritrovamento ha permesso di identificare il sito come un "ostriarium", un'antica struttura destinata alla conservazione di molluschi marini prima del consumo.
Il progetto di ricerca, avviato nel 2021 dal Museo di Storia Naturale di Venezia in collaborazione con l'Università Ca' Foscari, ha condotto a un approfondito studio subacqueo delle stratigrafie nel fondo della laguna. Il sito archeologico, datato alla metà del I secolo d.C., è stato interpretato come una parte di un più ampio complesso residenziale, probabilmente una villa marittima di lusso, destinata a nobili e abitanti agiati. Gli scavi hanno infatti portato alla luce numerosi reperti, tra cui affreschi, mosaici e frammenti di marmi pregiati, che suggeriscono la presenza di un edificio elegante.
Una gemma preziosa rinvenuta nei pressi della vasca di ostriche rivela ulteriori dettagli sulla vita quotidiana dell'epoca: probabilmente appartenente a un anello di un personaggio di alto rango, il ritrovamento offre uno spunto per riflettere sulle abitudini sociali e culturali della Roma Imperiale. Inoltre, la presenza di paratie, simili a quelle delle peschiere romane, indicano un ambiente controllato in cui venivano gestite diverse specie di molluschi, inclusi i canestrelli.
Il Museo di Storia Naturale di Venezia ospiterà una mostra che dal 16 aprile al 2 novembre 2025 esporrà i risultati di questo affascinante progetto di ricerca. L’esposizione comprenderà una selezione di reperti, immagini e video delle operazioni subacquee, e offrirà anche un modello tridimensionale del sito archeologico. L'allestimento si propone di fornire nuove informazioni sulla vita degli abitanti della Laguna durante l'epoca romana e di evidenziare l'importanza di studi scientifici interdisciplinari che coinvolgono archeologi, geologi, e biologi.
Questa scoperta è solo l'ultimo capitolo di una lunga serie di indagini volte a preservare la memoria storica della Laguna di Venezia, un ambiente che ha sempre rappresentato un punto di incontro tra natura e civiltà. L'iniziativa si inserisce in un progetto di valorizzazione e diffusione della conoscenza, volto a sensibilizzare il pubblico riguardo le trasformazioni e le sfide che il territorio affronta oggi. In questa direzione, il Museo, grazie anche alla collaborazione con enti e università, continuerà a studiare la Laguna per garantire una documentazione continua e un dialogo tra il passato e il futuro di questo straordinario ecosistema.
La scoperta dell'ostriarium di Lio Piccolo è il risultato di un impegno collettivo che unisce ricerca, divulgazione e conservazione, e costituisce un’opportunità unica per comprendere meglio le radici storiche e culturali di Venezia e della sua laguna.
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