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Sanità regionale, Lanzarin: “La rivoluzione silenziosa parte dal Veneto”

L’assessore Lanzarin al congresso internazionale di Jesolo: “Tecnologie e IA fondamentali, ma senza il capitale umano non c’è futuro”

L'assessore Lanzarin al convengo

L'assessore Lanzarin al convengo

Nel cuore del dibattito internazionale sulla trasformazione dei sistemi sanitari, il Veneto si conferma protagonista. “La rivoluzione silenziosa in sanità è cominciata da tempo nella nostra Regione”, ha affermato oggi a Jesolo l’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, intervenuta al congresso “La rivoluzione silenziosa: come l’innovazione sta trasformando la sanità”, promosso dall’ULSS 4 Veneto Orientale.

Durante l’incontro, esperti da diversi Paesi si sono confrontati sulle sfide globali della sanità contemporanea: garantire cure accessibili, eque e resilienti, integrando le tecnologie digitali senza perdere di vista il cuore del sistema – le persone.

“In Veneto – ha sottolineato Lanzarin – abbiamo già messo in atto importanti trasformazioni: dalla riorganizzazione ospedaliera in Hub & Spoke, alle tecnologie di ultima generazione, fino alla telemedicina e al telemonitoraggio. Tuttavia, nessuna innovazione è realmente efficace se non si accompagna a una rivoluzione delle professioni sanitarie”.

Al centro del discorso, l’importanza del capitale umano, elemento ritenuto insostituibile anche di fronte all’avanzata dell’intelligenza artificiale. “L’IA è una risorsa preziosa, utile per diagnosi precoci, terapie personalizzate, farmaci innovativi – ha detto l’Assessore – ma da sola non basta. Senza le competenze e il valore umano dei professionisti della salute, ogni tecnologia rischia di restare sterile”.

Lanzarin ha dedicato particolare attenzione alla condizione delle professioni infermieristiche: “Soffrono per la mancanza di vocazione, ma anche di una visione che le collochi al centro della trasformazione in atto. Serve riconoscerne le competenze, valorizzarne l’autonomia e prevedere avanzamenti retributivi e di carriera”.

In un mondo che invecchia, che affronta cronicità e fragilità crescenti, la figura dell’infermiere si trova in prima linea, anche nella medicina domiciliare. “Si tratta di impegni gravosi – ha concluso Lanzarin – e proprio per questo dobbiamo a questi professionisti tutta la nostra riconoscenza”.

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