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Tutela dell'infanzia
07.04.2025 - 17:35
Abbandono scolastico
Disturbi dell’apprendimento, fragilità adolescenziale, povertà educativa. Le sfide che oggi affrontano le nuove generazioni sono complesse e spesso si intrecciano con situazioni familiari difficili o con stereotipi ancora radicati nell’ambito scolastico. Per questo, il Comune di Verona ha attivato e potenziato una serie di progettualità che mirano a offrire risposte concrete ai bisogni educativi dei più giovani, sostenendo al contempo anche le famiglie.
“Dopo il Covid abbiamo riscontrato un aumento significativo delle fragilità tra adolescenti e giovani – spiega Elisa La Paglia, assessora alle Politiche educative –. È un fenomeno confermato anche dagli esperti, psicologi e psichiatri, che osservano quotidianamente le conseguenze del disagio giovanile e propongono strumenti per prevenirlo. Serve un’azione integrata che, oltre alla prevenzione, combatta anche gli stereotipi legati all’orientamento scolastico, al genere, al background migratorio o al plurilinguismo, che ancora oggi possono ostacolare un pieno sviluppo personale.”
La mancanza di riconoscimento dell’identità e del potenziale individuale può, infatti, condurre anche all’abbandono scolastico. A ciò si aggiungono le difficoltà delle famiglie che vivono in condizioni di povertà educativa e non riescono a supportare i figli durante il percorso scolastico. “A queste realtà vogliamo offrire vicinanza, con progettualità specifiche che valorizzino le risorse del nostro territorio,” continua l’assessora.
Tra le iniziative più significative figura Pre.Dis.A. – Prevenzione delle difficoltà dell’apprendimento, arrivata alla sua seconda edizione per l’anno scolastico 2024/2025. Il progetto, promosso dal Rotary Club Verona Scaligero insieme ad altri Rotary Club del territorio e con il sostegno dell’Ulss 9 Scaligera, dell’Ufficio Scolastico e del Comune, ha l’obiettivo di identificare precocemente i disturbi dell’apprendimento nella scuola primaria, attraverso screening e attività di potenziamento svolte direttamente nelle classi.
Dopo il successo della prima edizione, che ha coinvolto 1.343 bambini in 78 classi e 47 scuole, il progetto viene riproposto in tutti i 17 Istituti Comprensivi cittadini. Grazie alla formazione degli insegnanti e alla collaborazione con le famiglie, si interviene tempestivamente per supportare gli alunni in difficoltà.
Sul fronte della scuola secondaria di primo grado, invece, si sviluppa Play – Ragazzi in movimento, un progetto pensato per prevenire il disagio e sostenere la crescita personale degli adolescenti. Oltre a contrastare la dispersione scolastica, Play promuove l’autostima e la consapevolezza nei giovani, lavorando anche sui rischi legati a dipendenze, isolamento sociale, disturbi alimentari, bullismo e cyberbullismo.
A breve prenderà inoltre il via un ulteriore progetto dedicato ai ragazzi tra gli 11 e i 21 anni colpiti da forme di isolamento sociale. L’iniziativa, sostenuta da 3 milioni di euro ottenuti dall’Ambito 1-2 del Comune di Verona, interesserà in particolare il quartiere di San Michele e vede la collaborazione sinergica tra gli assessorati alle Politiche educative, sociali, giovanili e il Terzo settore.
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