Il 9 aprile, dodici attivisti di Ultima Generazione sono stati chiamati a comparire davanti al Tribunale di Padova, accusati di aver preso parte e promosso azioni di disobbedienza civile nel corso del 2022. Tra i reati contestati figurano manifestazioni non autorizzate, apologia di reato, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento di beni culturali e imbrattamento di proprietà altrui. L’udienza è stata rinviata al 27 maggio, mentre fuori dal Tribunale si è svolta una manifestazione di solidarietà con interventi pubblici e letture di supporto.
Durante l’udienza, un presidio si è radunato davanti al Tribunale, con numerosi interventi di organizzazioni solidali, tra cui Legambiente e Rifondazione Comunista. Tra i partecipanti, Leonardo, un 29enne, ha denunciato la gravità della crisi ambientale, spiegando che le azioni intraprese dagli attivisti sono un tentativo di far arrivare un messaggio forte e chiaro.
Gli attivisti hanno criticato duramente il cosiddetto Ddl Sicurezza, considerandolo un attacco diretto alla libertà di protesta. Hanno sottolineato come il processo che li coinvolge sia la dimostrazione pratica di una politica repressiva che mira a limitare il diritto di espressione. L'ultimo decreto legge del governo, nato da un disegno di legge inizialmente bocciato in Parlamento, rappresenta, secondo gli attivisti, un atto di populismo penale che limita gravemente la libertà di manifestare contro politiche ambientali, sociali e lavorative. Le pene previste dal decreto vanno da severi anni di carcere per chiunque si opponga pubblicamente a decisioni controverse, come la realizzazione di infrastrutture costose e impattanti sul territorio, a sostegno delle multinazionali.
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