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Nuove nomine
10.04.2025 - 16:44
La dott.ssa Maria Teresa Zanella
Rafforzare l’attenzione ai bisogni di bambini e adolescenti non solo con le parole, ma con azioni concrete: è questo il messaggio che arriva oggi dall’ULSS 7 Pedemontana, che ha ufficializzato la nomina della dott.ssa Maria Teresa Zanella come nuova responsabile dell’Unità Operativa Semplice dedicata all’età evolutiva.
Originaria di Thiene, la dott.ssa Zanella porta con sé un solido bagaglio formativo e professionale. Laureata in Psicologia all’Università di Padova, si è specializzata in Psicologia Clinica con indirizzo in Psicoterapia individuale e di gruppo, per poi approfondire le sue competenze con un training quadriennale in Psicoterapia Cognitiva ad orientamento costruttivista e due master, uno in Psicoterapia dell’Età Evolutiva e uno in Psicopatologia e Neuropsicologia Forense.
Dopo 15 anni da libera professionista, è approdata nel 1999 all’allora ULSS 3 di Bassano del Grappa. Ha operato per lungo tempo nell’Altopiano dei 7 Comuni, maturando un'esperienza rilevante nei servizi territoriali. Dal 2011 al 2018 ha lavorato nell’Ambulatorio per i Disturbi di Attenzione e Iperattività del servizio di Neuropsichiatria Infantile, prima di trasferirsi per alcuni anni all’ULSS 2 Marca Trevigiana. Il ritorno all’ULSS 7 risale al 2021, dove ha prestato servizio nel dipartimento delle Dipendenze, con particolare attenzione ai giovani utenti.
«Nel corso della sua carriera – afferma il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana, Carlo Bramezza – la dottoressa Zanella ha affrontato con competenza molteplici aspetti dell’età evolutiva: disturbi comportamentali, difficoltà relazionali, problematiche cognitive e situazioni a rischio di dipendenza precoce. Con la sua esperienza potrà guidare un servizio strategico, oggi più che mai necessario di fronte a un disagio in età scolare sempre più diffuso».
La neo-responsabile ha sottolineato l’urgenza di intervenire precocemente: «Adolescenza e infanzia richiedono uno sguardo attento e multidimensionale. Oggi i giovani sono maggiormente esposti a fragilità sociali, affettive e ambientali. È fondamentale riconoscere i segnali di disagio e agire tempestivamente, non solo con l’adolescente, ma anche con la sua rete familiare. Solo così possiamo trasformare la sofferenza in un’occasione di crescita, evitando che si cristallizzi in patologia».
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