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Allarme aggressioni
14.04.2025 - 16:03
Immagine di repertorio
Cani (e gatti) che mordono, graffiano, aggrediscono. Il 2024 è stato un anno critico per quanto riguarda le aggressioni da animali domestici a Padova e provincia. Secondo i dati diffusi dal Servizio Veterinario di Igiene Urbana dell’Ulss 6 Euganea, sono 687 gli episodi segnalati nel corso dello scorso anno: una media di circa due al giorno. Nella maggior parte dei casi si tratta di attacchi da parte di cani (84%), ma non mancano quelli causati da altri animali (16%), soprattutto gatti.
A preoccupare è anche il contesto in cui avvengono le aggressioni: il 10% degli episodi ha luogo all’interno della famiglia, coinvolgendo animali e persone dello stesso nucleo domestico. La gravità degli episodi varia, ma quasi sempre vengono riportati danni fisici o psicologici dalle vittime.
Tra le razze più coinvolte spiccano Pit bull e American Staffordshire Terrier, responsabili del 13% delle aggressioni pur rappresentando solo il 2,3% del totale dei cani presenti sul territorio. Al primo posto per numero assoluto restano però i meticci, con il 38% dei casi: una percentuale che riflette la loro larga diffusione (quasi il 40%) nel Padovano.
Colpisce anche il dato sulle razze considerate “tranquille”: Australian Shepherd e Border Collie, spesso ritenuti cani docili, vengono segnalati per aggressioni quattro volte più dei più celebri Labrador Retriever e Golden Retriever. Tuttavia, in termini assoluti, restano molto sotto i livelli di segnalazione dei cani da presa come Amstaff e Pit bull.
«Il fenomeno – spiega il dottor Aldo Costa, direttore del Servizio Veterinario – è sotto osservazione da parte del Ministero della Salute e della Regione Veneto, che hanno attivato un protocollo condiviso per la gestione delle aggressioni». Il percorso parte dalle segnalazioni di medici o veterinari che rilevano lesioni compatibili con morsi o aggressioni animali. Il Servizio Veterinario, una volta informato, identifica l’animale responsabile e procede a una serie di accertamenti clinici e comportamentali, informando le autorità e la vittima.
La valutazione termina con una classificazione del rischio: da 0 (episodio accidentale) a 3 (rischio elevato). A seconda del livello, vengono imposte al proprietario prescrizioni più o meno stringenti: da consigli comportamentali e assicurativi, fino all’obbligo di guinzaglio, museruola, assicurazione e un vero e proprio “patentino” per gestire il proprio cane.
Nel 2024, i cani classificati come “a rischio 2” rappresentano il 4,5% dei segnalati, mentre i “a rischio 3”, ovvero quelli considerati altamente pericolosi, lo 0,2%. In questi casi, è il Sindaco del comune di residenza dell’animale ad avere la competenza per l’emissione delle ordinanze restrittive. I Servizi Veterinari restano figure di supporto e collaborazione, ma non hanno potere sanzionatorio diretto.
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