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Crisi d’impresa
14.04.2025 - 17:15
Giornata Made in Italy
Domani si celebra la seconda Giornata nazionale del Made in Italy, istituita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in coincidenza con la data di nascita di Leonardo Da Vinci, simbolo del genio e del talento italiano. Ma il quadro che emerge per le imprese artigiane, soprattutto nel territorio polesano, non ha nulla di rinascimentale: tra il 2019 e il 2024, la provincia ha perso il 15,9% delle imprese totali, con un crollo ancora più netto per quelle artigiane, diminuite del 18,8%.
A fotografare una realtà fatta di saracinesche abbassate e competenze in fuga è l’Ufficio Studi di Confartigianato, che segnala anche una difficoltà cronica nel reperire personale: su 12.270 addetti nel comparto manifatturiero, ben 7.040 risultano “introvabili”, ovvero richiesti ma non disponibili. Una carenza che incide sul 57,4% delle posizioni aperte, bloccando la possibilità di crescita delle imprese ancora attive.
“I nostri imprenditori oggi faticano più a sopravvivere che a investire – denuncia Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine –. Ci sono ostacoli su ogni fronte: burocrazia, accesso al credito, personale introvabile. Eppure, l’artigianato ha dimostrato una forte resilienza, specie dopo il Covid, adattandosi a un mercato sempre più digitale. Ora dobbiamo fare rete, raccontarci meglio e renderci attrattivi soprattutto per i giovani”.
Dal punto di vista economico, i segnali sono contrastanti. Se a livello regionale l’export ha registrato un +22,4% rispetto al pre-pandemia, in Polesine la tendenza è inversa: il valore delle esportazioni è sceso del 4,4% nell’ultimo anno, confermando un trend negativo iniziato nel 2019. E anche i numeri per settore sono impietosi: -23,8% per le imprese dei macchinari, -23,5% per la moda (che resta però il settore più numeroso), -19,1% per il legno-arredo, -11% per alimentari e bevande (con punte del -14,8% per le aziende artigiane).
Uniche eccezioni, seppur relative, sono la metallurgia (-5,1%) e la gioielleria e bigiotteria (-7,7%), dove il comparto artigiano ha tenuto meglio il colpo.
Confartigianato lancia però una proposta concreta per rilanciare il sistema produttivo locale: “Vogliamo puntare su digitalizzazione, internazionalizzazione e narrazione del valore aggiunto artigiano. Le imprese devono imparare a raccontarsi: storie, prodotti, qualità. E per farlo, chi meglio dei giovani può affiancarci in questo percorso? Sono loro i veri ambasciatori del nuovo Made in Polesine”.
Un territorio, dunque, che cerca di risollevarsi facendo leva sulle proprie radici e sull'energia delle nuove generazioni. La sfida, adesso, è trasformare la crisi in occasione di rinascita.
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