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Tecnologia e sport
15.04.2025 - 06:00
Foto di un atleta che prova il visore per la realtà virtuale
Innovazione, tecnologia e scienza al servizio dello sport: è questa la direzione intrapresa dall’Accademia Kioene Padova, che ha recentemente introdotto nei propri programmi di allenamento due strumenti all’avanguardia come la Realtà Virtuale (VR) e il biofeedback, con l’obiettivo di potenziare la performance mentale e fisica dei propri atleti.
Durante una sessione dedicata alla formazione della squadra Under 19 – Serie B, la dottoressa Francesca Stecchi, psicologa dello sport, ha guidato i giovani giocatori in un'esperienza immersiva attraverso il visore Meta Quest 2 e app specializzate, mostrando come la tecnologia possa diventare un alleato prezioso per affrontare stress, pressione e per favorire il recupero psicofisico.
“La realtà virtuale – spiega la dottoressa Stecchi – consente di simulare ambienti tridimensionali realistici in cui l’atleta può immergersi totalmente. Questo permette di ricreare situazioni di gioco o allenamento ad alto impatto emotivo, ideali per allenare la mente a gestire lo stress e migliorare la concentrazione.”
Accanto alla realtà virtuale, i ragazzi hanno sperimentato anche sessioni di biofeedback, una tecnica che permette di visualizzare in tempo reale le risposte fisiologiche del corpo – come frequenza cardiaca, respirazione o tensione muscolare – attraverso segnali visivi e sonori. Questo aiuta l’atleta a sviluppare consapevolezza corporea e a imparare tecniche di autoregolarizzazione emotiva e fisiologica, fondamentali per mantenere alte le prestazioni in gara.
Gli effetti sono tangibili già nelle prime sedute. I giovani atleti hanno potuto osservare in tempo reale come pensieri, emozioni o il ritmo del respiro influenzino il corpo, imparando così a gestire l'attivazione mentale in funzione della prestazione.
Tre, in particolare, gli ambiti in cui questa tecnologia si sta rivelando più utile:
Recupero da infortunio: la VR consente di simulare movimenti e situazioni di gioco, mantenendo viva l’attivazione mentale anche in assenza dell’attività fisica.
Miglioramento tecnico: la ripetizione visiva e immersiva di gesti corretti facilita l’apprendimento motorio e l’automatizzazione.
Allenamento della concentrazione: l’inserimento di distrazioni simulate aiuta a sviluppare un focus più resistente e reattivo.
“Anche quando osserviamo o immaginiamo un’azione – aggiunge la dottoressa Stecchi – si attivano le stesse aree cerebrali coinvolte nell’esecuzione reale. Questo rende la realtà virtuale uno strumento potentissimo per migliorare prestazioni, sicurezza in sé e capacità di reazione.”
L’iniziativa non si ferma qui: nei prossimi mesi, le sessioni verranno ripetute e ampliate, con l’obiettivo di rendere gli atleti sempre più autonomi nella gestione dei propri stati psicofisici. Perché imparare a riconoscerli, anche grazie alla loro visualizzazione, è il primo passo per saperli dominare in campo.
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