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Emergenza ambientale
16.04.2025 - 16:18
Un esemplare di granchio blu
Un nuovo passo concreto contro l’emergenza granchio blu: la Regione del Veneto ha avviato un progetto pilota da 1,5 milioni di euro, con l’obiettivo di incentivare la cattura dell’invasiva specie aliena e di esplorare sbocchi produttivi alternativi al consumo alimentare. Il piano, finanziato quasi interamente con fondi del PN Feampa 2021-2027, si svilupperà nell’arco di 18 mesi, con termine previsto il 31 dicembre 2026. A fianco dell’ente regionale ci sono Veneto Agricoltura e l’Università di Padova.
«Studiamo nuove filiere per una proposta di gestione di medio e lungo periodo e sosteniamo i pescatori per incentivare le catture», ha spiegato l’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, presentando il progetto approvato dalla Giunta.
La strategia si affianca all’attività di mappatura già in corso, realizzata in collaborazione con Arpav, l’Università di Padova, Ca’ Foscari e con il sostegno di Fondazione Cariparo. La novità consiste nell’analizzare in maniera approfondita la possibilità di utilizzare le catture non idonee al consumo – ovvero esemplari giovanili o femmine – in filiere alternative: dalla produzione di mangimi e fertilizzanti alla bioenergia, fino all’estrazione di chitina e alla valorizzazione della componente carbonacea.
Nel 2024 sono state commercializzate nei sei mercati ittici veneti e dal Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine circa 714 tonnellate di granchio blu, destinate al consumo. Ma ben 1.180 tonnellate di prodotto, non commestibile, sono rimaste senza sbocco. «Qui si potrebbero aprire scenari interessanti per le imprese», ha sottolineato Corazzari.
La sperimentazione coinvolgerà direttamente i pescatori della piccola pesca costiera, che opereranno da marzo a ottobre nelle lagune del Delta del Po, Venezia e Caorle. Oltre al noleggio delle imbarcazioni e all’acquisto di attrezzi di pesca selettiva, è previsto un incentivo economico: 1 euro per ogni chilogrammo di granchio blu non commestibile conferito.
In totale, tra risorse pubbliche, fondi europei e contributi privati, nel 2025 la Regione ha messo in campo circa 3 milioni di euro a sostegno del comparto pesca e acquacoltura. I risultati del progetto verranno infine condivisi con gli stakeholder istituzionali, dal Commissario straordinario all’emergenza granchio blu al Masaf e al Ministero dell’Ambiente.
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