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Cinque curiosità sul contributo di accesso a Venezia

Il nuovo regolamento 2025 è pieno di novità e dettagli poco conosciuti

Comune di Venezia: contributo d’accesso confermato per il 2025

Venezia

A partire da oggi, 18 aprile, il tanto discusso contributo d'accesso a Venezia torna in vigore, per 54 giorni nel 2025, con modalità e regolamenti rinnovati. La misura, introdotta come soluzione per gestire l'afflusso di turisti e preservare la città, è oggetto di numerose critiche e consensi, ma nasconde anche curiosità che molti non conoscono.

Ecco alcune 5 cose da sapere sul contributo d'accesso che segneranno la stagione 2025:

  1. Un progetto nato nel 2018, ma attivato solo nel 2024 Il contributo d'accesso è stato previsto dalla legge di bilancio del 2018 come una tassa di sbarco, ma è stato applicato ufficialmente solo a partire dal 2024. La sua introduzione fa parte di una misura sperimentale che continua a evolversi.

  2. Chi soggiorna nella terraferma non paga Coloro che dormono nella terraferma veneziana, come a Mestre o Marghera, sono esenti dal pagamento del ticket. Tuttavia, chi soggiorna in altre località della provincia di Venezia (come Jesolo o Cavallino) deve comunque pagare il contributo.

  3. Un'idea unica al mondo Venezia è stata la prima città al mondo a implementare un contributo d'accesso per i turisti, diventando un modello unico a livello globale. A differenza di altre piccole città con pochi abitanti che applicano simili misure, la Laguna si è trovata a gestire un flusso di turisti giornalieri senza precedenti.

  4. Non un "affare" per il Comune: una misura in perdita Contrariamente a quanto spesso sostenuto, il contributo non è una fonte di profitto per il Comune di Venezia. Nel 2024, i ricavi sono stati inferiori alle spese, che includono la gestione del portale e i costi di controllo sul campo. La vera motivazione dietro il ticket è di gestire in maniera sostenibile il turismo, non di fare cassa.

  5. Solo una piccola parte dei turisti paga il ticket Non tutti i visitatori sono tenuti a pagare il contributo. Circa il 10-12% dei turisti giornalieri deve acquistare il ticket, esclusi residenti, studenti, e chi dorme nella città metropolitana. Molti turisti, inoltre, optano per arrivare in città dopo le 16, orario in cui non è necessario pagare il ticket.

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