Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Fauna selvatica

Un'aquila reale tra i celi vicentini: torna in libertà l'esemplare trovato ferito a San Nazario

Dopo due mesi di riabilitazione al Centro Recupero Rapaci di Fimon, il maestoso animale è stato liberato a Tortima

Foto della liberazione dell'animale

Foto della liberazione dell'animale

Con uno sguardo fiero rivolto all’orizzonte e un battito d’ali maestoso, è tornata a solcare i cieli l’aquila reale soccorsa a fine febbraio a San Nazario di Valbrenta. Ferita e debilitata, l’avevano trovata in un giardino mentre tentava di predare pollame, troppo debole per riprendere il volo.

Oggi, due mesi dopo, l’aquila ha riconquistato la libertà in località Tortima, tra Marostica e Lusiana-Conco. Una scena di grande impatto emotivo, che segna il lieto fine di una vicenda che ha coinvolto esperti, istituzioni e semplici cittadini mossi da una profonda attenzione per la fauna selvatica.

A prendersi cura del rapace è stato Alberto Fagan, uno dei massimi esperti italiani e gestore del Centro Recupero Rapaci di Fimon. Era stato lui a ricevere l’animale dalle mani degli agenti della Polizia Provinciale, allertati da Renato Campana, storico cacciatore della zona. Campana aveva assistito incredulo all’atterraggio del rapace nel giardino dell’amico Luigi, che era riuscito ad avvicinarlo e persino ad accarezzarlo, segno evidente delle gravi condizioni dell’animale.

“Era in uno stato di forte debilitazione – racconta Fagan – pesava appena 3,6 kg e presentava un leggero gonfiore al gomito dell’ala destra. Dopo consulto con il professor Mauro Delogu dell’Università di Bologna, abbiamo riscontrato un’anemia importante da saturnismo, dovuta probabilmente all’ingestione di piombo attraverso prede contaminate”.

Trattata con prodotti a base di calcio e accudita con dedizione, l’aquila ha lentamente recuperato forza. Nei primi giorni non riusciva neppure a salire sull’appoggiatoio della voliera, costringendo i tecnici a realizzare un supporto in legno a terra. Ma con il tempo, e le cure giuste, ha riconquistato l’autonomia.

“Si tratta di un maschio adulto di circa vent’anni – precisa Fagan – ora in grado di vivere autonomamente. Abbiamo scelto di liberarlo a Tortima per proteggerlo da eventuali conflitti territoriali: a San Nazario, dove forse aveva nidificato, potrebbe essersi insediato un altro esemplare, particolarmente aggressivo in questa stagione riproduttiva”.

Soddisfazione e orgoglio sono stati espressi dalle istituzioni. “La liberazione dell’aquila è un momento simbolico e suggestivo – ha dichiarato il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin – ma è anche il risultato concreto del lavoro congiunto tra la Polizia Provinciale e il Centro Recupero Rapaci, due realtà che rappresentano un’eccellenza nel nostro territorio”.

“Renato Campana – ha aggiunto il vicepresidente provinciale Moreno Marsetti – è stato determinante nel primo soccorso. Un esempio di cacciatore consapevole e rispettoso della natura, la cui esperienza ha consentito un intervento tempestivo”.

Anche il presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo dei Centri di Recupero: “La Regione sostiene queste strutture perché rappresentano un presidio fondamentale per la tutela della biodiversità. Oggi abbiamo assistito al volo di un’aquila, ma soprattutto al trionfo della professionalità, della dedizione e della passione per la natura”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione