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25 aprile

Verona, gli studenti mappano la Resistenza: un viaggio nei luoghi che hanno fatto la storia

Un percorso tra memoria e partecipazione per l’80° anniversario della Liberazione

Verona si riscopre città della Resistenza grazie al lavoro di memoria condivisa promosso da studenti e istituzioni. In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, è stata presentata ufficialmente la mappa “I luoghi della Resistenza. La Città Liberata”, un itinerario storico-digitale che attraversa i principali punti simbolo della lotta antifascista in città. Il progetto, promosso dal Comune di Verona in collaborazione con l’Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e realizzato dagli studenti dell’Educandato Statale agli Angeli e del Liceo Scipione Maffei, è l’ultimo di una trilogia di percorsi avviati a gennaio.

La nuova mappa segue le precedenti “La Città delle Prigioni” e “La Città Ferita”, e si distingue per essere un prodotto interattivo e multimediale, caricato sulla piattaforma Izi Travel, con contenuti audio e testuali curati dagli stessi studenti. Basta inquadrare un QR code per accedere a informazioni storiche, testimonianze e racconti inediti.

Un itinerario tra i luoghi-simbolo della lotta

Il percorso è stato presentato ieri mattina, 23 aprile, con una passeggiata commemorativa dal Palazzo Barbieri fino a Castelvecchio. Un cammino simbolico tra le tappe fondamentali della memoria cittadina, accompagnato da alcuni dei 16 studenti protagonisti del progetto.

Le fermate principali? Piazza Bra, dove si trova il monumento al Partigiano, scelto come simbolo ufficiale delle celebrazioni; l’ex Palazzo INA in Corso Porta Nuova, già quartier generale della polizia nazista; e Via Roma, dove sono ancora visibili le storiche sigle “RC – Rifugi Civili” sui muri dei palazzi, traccia materiale dell’epoca dei bombardamenti. Il tour si è concluso con la visita alla mostra “Fascismo Resistenza Libertà. Verona 1943-1945”, allestita a Castelvecchio fino al 27 luglio.

Una mappa che racconta molto più di una città

Il progetto non è solo uno strumento di didattica innovativa, ma anche una dichiarazione d’intenti: quella di coinvolgere attivamente i giovani nella tutela e nella trasmissione della memoria collettiva. I contenuti raccolti dagli studenti si basano su ricerche d’archivio, interviste e approfondimenti coordinati da docenti e storici, con l’obiettivo di rendere accessibile a tutti una storia spesso dimenticata o trascurata.

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