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Hockey inline
28.04.2025 - 18:13
Il capitano del Vicenza, Nicola Frigo, festeggia la vittoria. Foto di Vito De Romeo
Un grande Vicenza vince di misura in casa contro la corazzata dell'HC Milano. 3-2 in casa e i berici conducono la serie per 2-0. Gara 2 della finale playoff sorride ai veneti, che ora possono giocarsi a Milano lo scudetto.
È stato un venerdì davvero intenso per lo sport vicentino, quello appena trascorso. E se i tifosi di calcio sono tornati da Trento con l'amaro in bocca, gli appassionati di hockey inline hanno assistito a un trionfo dei berici. Pronti, via e la gara inizia subito all'insegna della fisicità, con ben tre falli nei primi dieci minuti. Nonostante i frequenti powerplay, che normalmente rendono questo sport spettacolare e ricco di occasione da gol, i primi 15 minuti passano a reti inviolate.
A 5 minuti dall'intervallo, Andrea Delfino, tentando di recuperare un disco finito ai piedi del portiere del Milano, lo colpisce al gambale col bastone, provocando immediatamente una rissa. Gli arbitri decidono di sanzionare il giocatore vicentino per l'imprudenza e Bernard e Dal Ben per rissa, trasformando il precedente powerplay veneto in un 3-3. Ed è qui che Tobia Vendrame, il giocatore più atteso del Vicenza, appena rientrato dall'infortunio rimediato contro Asiago, ruba un disco dietro porta e riesce a infilare il disco tra il palo e il pattino del portiere Mai, fino ad allora perfetto. Si va all'intervallo sull'1-0 per Vicenza.
Al rientro in campo, Milano cresce e trova il pareggio al 5° minuto della ripresa con Lettera in powerplay, dopo un erroraccio di Delfino che, solo davanti porta, inciampa e travolge l'estremo difensore lombardo. Il pareggio però dura meno di due minuti, perché proprio Delfino, sempre in powerplay, si fa perdonare l'errore precedente, recuperando il disco da una mischia sotto la porta del Milano e scaraventandolo alle spalle di Mai.
Sei minuti più tardi, da dietro la propria porta, Berger trova Pace in contropiede con un bellissimo filtrante che attraversa tutto il campo di gioco. Il portiere del Milano esce a vuoto col disco che gli passa tra le gambe e Pace, mentre gli cade addosso, è bravissimo a spingere il disco in porta per la prima rete in 4 contro 4 del match.
A 4 minuti dal termine, una doppia penalità costringe il Vicenza a giocare in due per oltre un minuto, e gli ospiti accorciano le distanze dopo meno di venti secondi, per poi provare il tutto per tutto togliendo il portiere per un giocatore di movimento in più. L'assalto milanese è però fermato a 60 secondi dal termine quando Banchero travolge Vendrame e lascia i suoi in tre fino al termine dell'incontro. Finale davvero amaro per gli ospiti, con Bellini che si aggrappa al collo di Vendrame poco dopo, rimediando un'espulsione da dieci minuti per cattiva condotta (non per l'intensità del contrasto, ma perché il regolamento la prevede al terzo fallo compiuto dallo stesso giocatore in un singolo incontro) oltre ai due minuti per il fallo. Come se non bastasse, anche il capitano viene espulso per proteste.
Negli ultimi 18 secondi di gioco, il Vicenza decide di non infierire su un Milano rimasto con due giocatori in campo. I padroni di casa fanno girare il disco e rimediano una sola conclusione con Pace, tutto solo davanti alla porta avversaria, che tira con poca convinzione addosso a Mai prima del fischio finale.
Vicenza conduce dunque la serie, grazie a questa vittoria e alla trionfale trasferta di mercoledì scorso, in cui i berici hanno dominato con un roboante 7-3.
Al termine dell'incontro, Fabrizio Pace, autore del terzo gol, ha dichiarato: "È stata una partita stupenda e molto combattuta, come dev'essere una finale. Noi ci aspettavamo un Milano sempre pronto a punirci in contropiede e credo che il nostro portiere, Michele Frigo, abbia fatto una partita stupenda, salvandoci in tante occasioni. Alla fine siamo riusciti ad andare in vantaggio e a mantenerlo, con il cuore di tutti i giocatori della squadra."
Questo mercoledì, alle 20.30, si torna a Milano per gara 3, da cui i veneti potrebbero fare ritorno come campioni d'Italia.
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