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Sicurezza, salari, precarietà

Lavoro sicuro: il 1° maggio delle sigle sindacali vicentine

Uniti per un futuro di tutele e diritti: i segretari vicentini di CGIL, CISL e UIL fanno il punto sulla sicurezza lavorativa in Veneto

Carola Paggin (UIL Vicenza), Raffaele Consiglio (CISL Vicenza) e Giancarlo Puggioni (CGIL Vicenza)

Carola Paggin (UIL Vicenza), Raffaele Consiglio (CISL Vicenza) e Giancarlo Puggioni (CGIL Vicenza)

Con lo slogan “Uniti per un lavoro sicuro” i segretari generali vicentini di CGIL, CISL e UIL hanno presentato oggi le iniziative in programma per la Festa dei Lavoratori, che si terranno a Montemurlo (PO), Roma (Fori Imperiali) e Casteldaccia (PA). Tra le questioni poste con forza al centro del dibattito ci sono la sicurezza nei luoghi di lavoro, il contrasto alla precarietà e la necessità di salari dignitosi per trattenere i giovani in Italia.

“Più personale per i controlli”, afferma Carola Paggin (UIL Vicenza), sottolineando come “il crescente rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori imponga un rafforzamento dello Spisal e delle altre strutture di vigilanza: è una vera questione di civiltà. Inoltre, salari troppo bassi e condizioni di lavoro insostenibili spingono molti giovani a emigrare, aggravando il problema della denatalità e compromettendo le prospettive del nostro Paese.”

Per Raffaele Consiglio (CISL Vicenza), “i salari contenuti sono il riflesso di una bassa produttività, dell’assenza di politiche industriali e di un’illegalità diffusa inaccettabile. Occorre promuovere la partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese per correggere queste criticità. Ma soprattutto servono maggiori investimenti in prevenzione e controlli all’interno delle aziende.”

Giancarlo Puggioni (CGIL Vicenza) denuncia invece “un lavoro sempre più precario, che espone milioni di occupati a gravi rischi perché costretti a subire condizioni inaccettabili per paura di perdere l’impiego. Servono misure severe: più controlli, sanzioni più efficaci e la responsabilità diretta delle aziende committenti sulla salute dei lavoratori in subappalto. Ma non basta: è necessario cancellare norme sbagliate che hanno favorito lo sfruttamento. Per questo, l’8 e il 9 giugno voteremo Sì ai cinque referendum abrogativi, una chance per migliorare la vita di milioni di persone.”

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