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Verso le Olimpiadi
30.04.2025 - 18:10
La pista da bob di Cortina
La pista da bob di Cortina d’Ampezzo non sarà solo un’eredità olimpica, ma un volano per il futuro. È stato infatti presentato il Piano Economico Finanziario per la gestione sostenibile dello Sliding Centre “Eugenio Monti”, frutto del lavoro congiunto tra Comune, Regione Veneto, enti istituzionali e il supporto tecnico di KPMG. L’obiettivo è chiaro: garantire la piena operatività dell’impianto anche dopo i Giochi olimpici, azzerando o riducendo al minimo l’intervento pubblico nel lungo termine.
Il piano punta su tre pilastri: controllo dei costi, diversificazione delle entrate e valorizzazione sportiva e turistica. Fondazione Cortina è già al lavoro con le federazioni per trasformare la pista in un centro tecnico internazionale, con competizioni ufficiali e allenamenti durante tutto l’anno.
Ma non solo sport: la struttura diventerà anche un’attrazione turistica grazie ai “taxi-bob”, discese spettacolari aperte al pubblico con piloti professionisti, attive sia in estate che in inverno.
Il modello di sostenibilità si estende anche ad asset immobiliari comunali, come l’Ex Panificio e l’area di Piazza Mercato, che verranno riqualificati e messi a reddito grazie agli investimenti curati da SIMICO. I proventi contribuiranno a coprire i costi dell’impianto, rafforzando l’equilibrio economico previsto.
Fondamentale anche il contributo della Regione Veneto, che ha destinato 3 milioni di euro al triennio 2025–2027 per sostenere l’avvio operativo, non per ripianare perdite, ma per dotare la pista delle attrezzature e forniture necessarie.
“La nuova pista da bob di Cortina è un’opera simbolo – ha dichiarato il Presidente della Regione Luca Zaia – un’infrastruttura all’avanguardia che diventerà punto di riferimento internazionale per sport, turismo e sviluppo locale. È l’esempio concreto di come si possa investire bene nel futuro delle nostre montagne”.
Sulla stessa linea il Sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi: “Questa struttura rappresenta una sfida vinta. Non sarà una cattedrale nel deserto, ma un luogo vivo, utile e frequentato. Stiamo costruendo qualcosa che resterà: per gli sportivi, per i turisti, per la nostra comunità”.
La nuova pista, discussa e contestata durante la sua ideazione, si candida ora a diventare uno dei lasciti più significativi dell’esperienza olimpica italiana. Un investimento strategico, che unisce memoria sportiva e visione futura.
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