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Eccellenza sanitaria
03.05.2025 - 15:30
In prima fila terza da sinistra Padovani, Zanon, Merlini e Marchiori insieme alle ostetriche di Borgo Trento
È una delle professioni più antiche del mondo, ma anche tra le più moderne per responsabilità, specializzazione e valore sociale. In occasione della Giornata internazionale dell’ostetrica, che si celebra il 5 maggio, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (Aoui) di Verona accende i riflettori su un mestiere che evolve con la medicina ma resta profondamente umano.
Le ostetriche non si limitano ad assistere il parto: seguono le donne lungo tutto il percorso della maternità e oltre. Sono 72 le professioniste attualmente in servizio nei reparti A e B di Ostetricia dell’Aoui, in prima linea in strutture ad alta intensità assistenziale e complessità clinica, dove ogni giorno si affrontano circa sei parti, molti dei quali con condizioni delicate o patologie neonatali rare. Il loro ruolo è centrale, sia sul piano medico sia sul piano emotivo: un punto di riferimento costante per le donne, dalla diagnosi prenatale alla nascita, fino al sostegno psicologico nel post-parto.
Il contributo delle ostetriche in Aoui si articola su più fronti: dalla procreazione medicalmente assistita alla gestione del rooming-in 24 ore su 24, dall’identificazione precoce di situazioni patologiche alla rianimazione neonatale. Durante la degenza, le mamme possono contare sulla presenza continua di una figura familiare e preparata, con la possibilità di ricevere un visitatore ogni giorno dalle 12.00 alle 22.00. Dopo la dimissione, le neomamme vengono accompagnate in incontri con psicologi ed esperti, per affrontare con consapevolezza l’allattamento, la genitorialità e le eventuali fragilità emerse.
I due reparti dell’Aoui, diretti dal professor Massimo Piergiuseppe Franchi e dal dottor Valentino Bergamini, dispongono di 44 posti letto, 10 sale parto e 3 sale operatorie dedicate a cesarei e interventi ostetrici. Il personale, giovane e motivato, ha in media tra i 30 e i 40 anni e recentemente si è arricchito di un nuovo ingresso maschile, il primo ostetrico assunto dal 2017.
Una delle novità più significative è l’attivazione dell’ambulatorio “BRO” (Basso Rischio Ostetrico), iniziativa regionale che consente alle future mamme a basso rischio di essere seguite interamente da ostetriche, senza necessità dell’intervento del ginecologo. Una valorizzazione ulteriore della figura ostetrica, affidata all’esperienza delle tre caposala: Maria Grazia Marchiori per gli ambulatori, Desirée Merlini per le sale parto, Sonia Padovani per le degenze.
Cristina Ferrari, direttrice del Servizio Professioni Sanitarie, ricorda anche il forte legame con la formazione universitaria: “Gestiamo il corso di laurea in Ostetricia dell’Università di Verona, con 25 posti l’anno e una domanda che supera di molto l’offerta. È un percorso molto richiesto che dà accesso a diverse opportunità lavorative”.
Per Rosaria Zanon, ostetrica dirigente del servizio Materno infantile, la vocazione resta al centro: “È il mestiere più bello del mondo. Assistere le donne nel momento più intenso della loro vita è un onore. Anche dopo migliaia di parti, ogni nascita è un’emozione unica che non si affievolisce mai”.
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