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A Saonara il punto sul florovivaismo padovano con Coldiretti

Giovedì 8 maggio esperti a confronto alla Fiera di Primavera: focus su rischi fitosanitari, andamento del mercato e futuro del comparto

immagine di repertorio

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Il florovivaismo padovano si prepara a tornare al centro dell’attenzione in occasione della Fiera di Primavera di Saonara. Giovedì 8 maggio, alle ore 18.30 nella Sala Pertini, si terrà un convegno promosso da Coldiretti Padova per analizzare lo stato di salute di un comparto strategico per l’agricoltura locale, ma non privo di criticità. L’iniziativa, realizzata con la collaborazione della Pro Loco Saonara e il patrocinio del Comune, si propone di fare il punto su economia, rischi fitosanitari e prospettive di crescita per un settore in costante trasformazione.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Michela Lazzaro e del presidente di Coldiretti Padova Roberto Lorin, interverranno alcuni tra i maggiori esperti del settore. Agostino De Luca, direttore della sede padovana del Servizio Fitosanitario della Regione Veneto, illustrerà il piano di gestione dei rischi e i protocolli di controllo. Diego Fornasiero, tecnico dello stesso servizio, approfondirà il tema degli organismi nocivi emergenti e delle minacce per le colture venete. Chiuderà la serie di interventi Nada Forbici, coordinatrice della Consulta Nazionale Florovivaismo di Coldiretti, con una riflessione sulle potenzialità e le criticità a livello nazionale. A moderare sarà Diego Masaro, presidente della Consulta Florovivaistica di Coldiretti Padova.

Il florovivaismo nella provincia di Padova conta circa 400 aziende attive, di cui una cinquantina concentrate nel distretto di Saonara, per un valore economico che sfiora i 75 milioni di euro – circa il 30% dell’intero comparto regionale. “Quasi il 40% della produzione resta nel Padovano – spiega Diego Masaro – mentre il 34% va nel resto d’Italia e la parte restante viene esportata. Il vivaismo ornamentale è il segmento predominante, con l’87% delle aziende coinvolte, seguito da orticolo (33%), frutticolo (35%), viticolo e fiori recisi. Tuttavia, si registra un calo produttivo tra l’1 e il 3% a seconda delle colture”.

Non mancano le sfide. “Il settore ha raggiunto risultati importanti – sottolinea Roberto Lorin – grazie a imprese capaci di affrontare criticità complesse: dall’aumento dei costi di materie prime ed energia agli effetti del cambiamento climatico, fino alla concorrenza globale meno soggetta alle normative ambientali europee. Una situazione difficile che impone scelte strategiche orientate alla qualità, alla sicurezza e alla sostenibilità”.

La Fiera di Primavera si conferma così come un’importante occasione di confronto tra istituzioni, tecnici e produttori, per guardare con consapevolezza e determinazione al futuro di un settore vitale per l’economia agricola padovana.

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