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Celebrazioni antifasciste
03.05.2025 - 16:30
foto della cerimonia
Una targa per ricordare il “Corriere del Mattino”, ultima voce libera della Verona degli anni Venti, chiusa a forza dal regime fascista nel 1926. È il tributo che l’Amministrazione comunale, insieme ad Assostampa Verona e all’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (IVrR), ha voluto dedicare al giornale diretto da Giovanni Uberti, figura centrale dell’antifascismo veronese e sindaco della città nel dopoguerra. La cerimonia si è svolta il 3 maggio in piazzetta San Pietro Incarnario, nel luogo in cui sorgeva la tipografia del quotidiano, oggi sede di un consultorio familiare.
La data scelta non è casuale: il 3 maggio è la Giornata mondiale della libertà di stampa, promossa dalle Nazioni Unite. Un’occasione simbolica che si intreccia con le celebrazioni dell’Ottantesimo anniversario della Liberazione, a cui è dedicato un ampio calendario di eventi cittadini.
Jacopo Buffolo, assessore alla Memoria storica, ha aperto la cerimonia sottolineando l'importanza della libertà di stampa come fondamento della democrazia: «Giovanni Uberti pagò con il confino la sua coerenza antifascista. Oggi come allora, dobbiamo vigilare contro le derive che limitano il diritto di informare e di dissentire». Ha poi citato Piero Calamandrei: «La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare».
Alla scopertura della lapide erano presenti anche Alberto Mazzurana, consigliere provinciale, e Angiola Petronio, presidente di Assostampa Verona. Quest’ultima ha ricordato come la targa rappresenti non solo un omaggio alla memoria, ma anche un monito attuale: «Oggi il giornalismo italiano affronta sfide durissime: dalle leggi bavaglio al precariato dilagante. La libertà d’informazione va difesa ogni giorno».
A seguire, nella Sala Arazzi di Palazzo Barbieri – dove Uberti fu “il sindaco dei poveri” tra il 1951 e il 1956 – si è tenuto un incontro pubblico promosso da Assostampa, IVrR e ANPI Verona. I giornalisti Giuseppe Anti e Paolo Biondani hanno discusso di libertà di stampa tra passato e presente. Anti ha rievocato la lunga offensiva fascista contro il “Corriere del Mattino”, con sequestri, devastazioni e censure che culminarono nella chiusura del giornale nel 1926. Biondani ha posto l’accento sulle odierne minacce alla professione: «La stampa è sotto attacco, tra querele temerarie e condizioni economiche sempre più insostenibili».
Durante l’evento è stato presentato il volume Im(pop)olare. Giovanni Uberti e il “Corriere del Mattino”, scritto da Giuseppe Anti per Cierre Edizioni, e da oggi disponibile in libreria. Un approfondimento storico che si affianca a un altro importante annuncio: l’Archivio storico della Curia diocesana di Verona ha avviato la digitalizzazione delle annate 1916-1925 del giornale, rendendo consultabile online l’unica raccolta completa esistente.
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