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Giovani e salute

“Giovani, Salute e Stili di Vita”: oltre 500 studenti a Padova per il forum sulla salute giovanile

Formazione e spettacolo al centro dell'evento dedicato agli studenti padovani. L'assessore Lanzarin: "La salute si impara da piccoli"

Foto dell'evento

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“Seminare una cultura del benessere significa investire sul futuro della salute pubblica”. Con queste parole l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, ha aperto il suo intervento al convegno “Giovani, Salute e Stili di Vita”, tenutosi questa mattina nello storico Palazzo della Ragione a Padova. All’iniziativa hanno partecipato oltre 520 studenti e una cinquantina di insegnanti della provincia, testimoni di una giornata che ha unito informazione scientifica, musica e teatro per sensibilizzare i più giovani.

L’incontro rappresenta una tappa del progetto di promozione dei sani stili di vita portato avanti da più di tre anni dal Dipartimento Salute della Donna e del Bambino dell’Azienda Ospedale – Università di Padova, in collaborazione con la Fondazione Salus Pueri. Obiettivo dichiarato: educare fin dall’età scolastica a scelte consapevoli in tema di alimentazione, attività fisica, gestione della tecnologia e relazioni personali.

“Occorre evitare la sedentarietà, l’abuso di fumo e alcol, limitare l’uso eccessivo dei dispositivi digitali, promuovere relazioni sane e alimentazione corretta – ha sottolineato Lanzarin –. Prendersi cura di sé è la base per diventare protagonisti della propria salute. E la Regione del Veneto è in prima linea con la campagna ‘Vivo bene Veneto’, inserita nel Piano Regionale di Prevenzione”.

I dati presentati durante l’incontro parlano chiaro: meno del 2% degli adolescenti italiani segue uno stile di vita davvero sano, mentre il 41% fuma regolarmente. La metà dei ragazzi non svolge sufficiente attività fisica e cresce l’uso, spesso compulsivo, di smartphone e altri dispositivi, con conseguenze evidenti su isolamento sociale, depressione e autostima.

Il professor Eugenio Baraldi, direttore del Dipartimento, ha evidenziato come il ruolo del pediatra moderno si stia evolvendo: “Non si tratta più solo di curare il bambino malato, ma di preservare e promuovere attivamente la sua salute. Costruire una cultura della salute è una sfida difficile, perché implica cambiare modelli comportamentali radicati e stimolare una nuova consapevolezza sociale”.

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