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Verso il conclave

TotoPapa, Cardinale Parolin: un veneto in "pole position"

Alla vigilia del Conclave, scopriamo uno dei volti più accreditati per il nuovo Pontefice

Il Cardinale in visita agli ospiti di una struttura sanitaria

Il Cardinale in visita agli ospiti di una struttura sanitaria

Il cardinale Pietro Parolin, figura di primo piano nella diplomazia vaticana e per oltre un decennio stretto collaboratore di Papa Francesco, è oggi uno dei nomi più accreditati per succedere al pontefice, un'opzione che cresce nelle valutazioni degli osservatori internazionali.

Nato il 17 gennaio 1955 a Schiavon, un piccolo comune della provincia di Vicenza, Parolin proviene da una famiglia profondamente cattolica. Il padre, titolare di un negozio di ferramenta, e la madre, insegnante elementare, gli trasmettono fin da giovane un forte senso di spiritualità e impegno. La sua vita viene segnato da un tragico evento: la morte del padre in un incidente stradale, quando aveva solo dieci anni. Questo evento, pur segnando profondamente il giovane Parolin, non intacca la sua vocazione sacerdotale.

A soli quattordici anni, Parolin entra nel seminario diocesano di Vicenza, dove la sua passione per la fede e il sacerdozio si rafforza. Viene ordinato sacerdote nel 1980, all'età di 25 anni, e subito dopo si trasferisce a Roma per specializzarsi in diritto canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Ma è negli anni successivi che la sua carriera prende una piega decisiva, quando inizia a prepararsi per la diplomazia vaticana.

Nel 1986 Parolin intraprende ufficialmente la carriera diplomatica, avviando il suo percorso con un primo incarico in Nigeria. Dopo tre anni, viene inviato in Messico, dove gioca un ruolo chiave nel ripristino dei rapporti ufficiali tra il paese e il Vaticano. La sua competenza e la sua abilità nelle relazioni internazionali lo rendono sempre più centrale nelle dinamiche della Santa Sede.

Nel 1992, il cardinale Parolin viene richiamato a Roma, dove entra nella Seconda Sezione del Segretariato di Stato, lavorando a stretto contatto con il cardinale Angelo Sodano, allora Segretario di Stato. Il suo impegno si concentra su relazioni cruciali con paesi come Spagna, Andorra, Italia e San Marino. La sua dedizione al servizio diplomatico vaticano lo porta anche a collaborare nel 2000 con il vescovo Attilio Nicora nella complessa revisione del Concordato Lateranense del 1984.

Oggi, alla guida della Segreteria di Stato, Parolin è considerato una delle figure più influenti e preparate per affrontare le sfide geopolitiche globali. Le sue capacità diplomatiche, unite alla profondità spirituale e alla visione strategica, ne fanno un candidato di primo piano per la successione al papato, un ruolo che potrebbe aprirgli nuove sfide in un mondo sempre più complesso e interconnesso.

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