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L'iniziativa
07.05.2025 - 10:26
Colli Euganei
Un vecchio edificio scolastico si trasforma in un centro d’innovazione sociale e ambientale. È il cuore del progetto avviato da quattro Comuni dei Colli Euganei – Galzignano Terme, Arquà Petrarca, Cinto Euganeo e Battaglia Terme – che hanno unito le forze per rispondere in modo concreto e visionario alla sfida della transizione demografica.
Nasce così il primo Laboratorio di Comunità dei Colli Euganei, un'iniziativa sostenuta dal bando ISL04 del GAL Patavino che promuove servizi essenziali, inclusione e coesione nelle aree rurali. Al centro del progetto c’è l’ex scuola di via Fabio Filzi, oggi sede dell’associazione Auser, che verrà ristrutturata per diventare uno spazio multifunzionale capace di ospitare attività intergenerazionali, didattiche, agricole e culturali.
Un investimento da 250mila euro (200mila dal GAL e 50mila dal Comune) per creare tre aule, depositi, un grande atrio e spazi dedicati alla sperimentazione agricola verticale e al design biofilico, in una logica di benessere ambientale e rigenerazione urbana. Si coltiverà in altezza per risparmiare suolo e risorse, si useranno materiali naturali per progettare luoghi che riconnettano le persone alla natura, si creeranno orti didattici e ambienti inclusivi per bambini, studenti e anziani.
Il laboratorio non sarà solo un edificio, ma un luogo di comunità, aperto ad associazioni, scuole, aziende agricole e cittadini. Un polo per contrastare l’isolamento sociale, valorizzare le radici rurali e costruire un nuovo modello di relazione tra uomo, territorio e futuro.
I sindaci coinvolti – Riccardo Masin (Galzignano), Ivano Giacomin (Cinto Euganeo), Andrea Schivo (Arquà Petrarca) e Stefania Malparte (Battaglia Terme) – hanno sottolineato il valore collettivo e trasformativo del progetto, che punta a creare una rete solidale capace di rispondere alle fragilità sociali con visione, sperimentazione e inclusività.
L’ideatrice del progetto, l’architetta Stefania Verza, ha definito il laboratorio come “un’architettura della relazione”, in grado di mettere al centro il benessere delle persone e la vitalità dei territori.
Un esperimento di nuova cittadinanza rurale che guarda lontano, senza dimenticare le radici. Un segnale forte da un territorio che ha scelto di coltivare il futuro partendo dalla comunità.
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