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Lotta al caporalato
07.05.2025 - 18:20
I dati della CGIL sullo sfruttamento nei campi
Un nuovo strumento per combattere lo sfruttamento nei campi prende forma a Treviso, grazie all’impegno della Sezione Territoriale del Lavoro Agricolo di Qualità, la prima istituita in Veneto. Un passo importante per il territorio e per l’intero comparto agricolo, fortemente sostenuto dalla FLAI CGIL trevigiana, che ha contribuito in modo attivo alla definizione di un sistema di monitoraggio dei lavoratori coinvolti negli appalti agricoli.
"Stiamo costruendo uno schema di rilevazione dei lavoratori in appalto – spiegano Danilo Maggiore e Sebastiano Grosselle, rappresentanti della FLAI CGIL di Treviso – sfruttando l’obbligo delle aziende agricole di comunicare all’ente bilaterale di settore le lavorazioni affidate in appalto, come previsto dai contratti nazionali e territoriali". Un obbligo che diventa cruciale per individuare situazioni di sfruttamento e aggiramenti normativi.
Secondo il sindacato, infatti, il meccanismo degli appalti è spesso utilizzato da alcune aziende per ottenere profitti a scapito dei diritti dei lavoratori, riducendo il costo della manodopera e delegando la responsabilità a terzi, spesso operanti al limite o al di fuori della legalità. Un esempio concreto è emerso l'anno scorso, quando diversi lavoratori di origine indiana, grazie al supporto della FLAI CGIL, hanno denunciato un caporale che li manteneva in condizioni simili alla schiavitù, estorcendo denaro e promettendo falsi permessi di soggiorno.
"Questi appalti – sottolineano i sindacalisti – spesso nascondono dietro di sé veri e propri sistemi mafiosi. Ecco perché è fondamentale prevenire, oltre che denunciare". La Sezione Territoriale, insediatasi a marzo, rappresenta quindi un presidio essenziale per costruire un modello agricolo più equo e sostenibile.
Ma l’impegno non si ferma qui. La FLAI CGIL chiede una revisione complessiva del quadro normativo in materia di immigrazione, a partire dalla legge Bossi-Fini e dal sistema dei decreti Flussi, che contribuiscono – a loro dire – a mantenere irregolarità e vulnerabilità tra i lavoratori migranti.
Infine, il sindacato sollecita un’azione più ampia della Sezione su temi spesso trascurati ma fondamentali: l’alloggio, il trasporto dei braccianti e l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Ambiti cruciali dove il caporalato continua a prosperare, e su cui ora si punta a intervenire con determinazione.
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