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Fisco e comuni
08.05.2025 - 16:35
Immagine di repertorio
Il Comune di Verona ha deciso di far fronte all’aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti, pari a circa 1,5 milioni di euro, utilizzando un milione di euro proveniente dalla tassa di soggiorno. Questo intervento mira a mitigare l’impatto dell’aumento delle tariffe per i cittadini, derivante principalmente dall'incremento del costo regionale per lo smaltimento della raccolta indifferenziata e dalla decisione del Governo di applicare l’aliquota IVA al 22% sui conferimenti in discarica.
L’assessore ai Tributi, Michele Bertucco, ha sottolineato che la Tari è una "partita di giro" e che, per legge, i costi di smaltimento dei rifiuti vengono trasferiti ai cittadini e alle altre utenze. Tuttavia, ha evidenziato che il Comune di Verona non utilizza la tassa sui rifiuti per fare cassa. Anzi, dallo scorso anno, l'Amministrazione comunale ha destinato un milione di euro derivante dalla tassa di soggiorno a coprire due terzi dell'adeguamento necessario della Tari.
Secondo Bertucco, l’incremento medio della tassa sui rifiuti, pari al 4%, è dovuto all’adeguamento ai nuovi costi regionali per lo smaltimento della raccolta indifferenziata e all’aumento dell’aliquota IVA. Nonostante ciò, Verona continua a mantenere una delle Tari più basse della regione, dopo Belluno. La città si distingue anche per uno dei livelli di Tari più bassi d’Italia, anche se i costi di smaltimento dell'indifferenziata, che rappresenta solo il 53% della raccolta totale, sono significativamente aumentati.
L’aggravio totale del costo di smaltimento, stimato in 1,5 milioni di euro, è stato parzialmente coperto grazie alla tassa di soggiorno, che, essendo una tassa di scopo, può essere destinata anche alla gestione dei rifiuti. Bertucco ha ricordato che Verona è una delle principali destinazioni turistiche italiane, e che anche i visitatori contribuiscono alla produzione di rifiuti, che devono essere smaltiti.
L'aumento della Tari si tradurrà in un incremento medio del 4%, con esempi pratici per i cittadini. Una famiglia di tre persone che vive in un appartamento di 100 metri quadrati vedrà un aumento di circa 7,21 euro (un +3,08% rispetto al 2024). Un single pagherà invece un incremento di 4,02 euro, pari al 2,62% in più. Le utenze non domestiche, come bar, caffè e pasticcerie, vedranno un aumento di 1.456 euro rispetto ai 1.402 euro del 2024, con un incremento del 3,84%. Gli aumenti saranno più sensibili per negozi di calzature, estetiste, parrucchieri e uffici, con variazioni che sfiorano il 5,75%.
Il tema della raccolta differenziata, poi, è al centro delle riflessioni del Comune. L’assessore all’Ambiente e alla Transizione Ecologica, Tommaso Ferrari, ha sottolineato l’importanza di un cambiamento nelle abitudini dei cittadini e delle attività economiche, per allinearsi agli standard di raccolta differenziata delle altre province venete. Ferrari ha ricordato che la città sta cercando di aumentare il tasso di raccolta differenziata, che, grazie all’adozione di nuove modalità di conferimento nella Sesta Circoscrizione, è aumentato dal 47,4% al 66,8% in un mese. Questo modello sarà presto esteso anche ad altre circoscrizioni, con l’introduzione del sistema misto di cassonetti ad accesso controllato e porta a porta.
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