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San Marco, palazzo invaso dalle pulci

Gli inquilini puntano il dito contro un appartamento sfitto e abbandonato

San Marco, palazzo invaso dalle pulci

Foto di repertorio

Una madre sfollata, un bambino di due anni coperto di morsi e un intero condominio alle prese con un’infestazione di pulci. È la drammatica situazione denunciata da Rachele, residente in un palazzo di San Marco di proprietà dell’Ipav (Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziane), che da giorni vive nell’angoscia per la presenza massiccia di parassiti all’interno dell’abitazione. 

Secondo la testimonianza, l’infestazione sarebbe partita dall’ultimo piano dell’edificio, dove un appartamento sfitto, liberato di recente dopo uno sfratto, versa in condizioni igieniche allarmanti.

Le famiglie coinvolte si sono rivolte all’Ipav, che inizialmente avrebbe risposto di non poter intervenire a causa dei vincoli legali legati allo sgombero dell’alloggio. Solo dopo una diffida legale, il 7 maggio è stata eseguita una disinfestazione delle parti comuni e dell’appartamento disabitato.

Ma per Rachele il problema resta lontano dall’essere risolto. Alla famiglia è stato chiesto di sostenere in autonomia le spese per la disinfestazione del proprio appartamento, sulla base dell’ipotesi che l’infestazione possa essere stata causata dal loro cane. Per contestare questa versione, si sono rivolti a un veterinario per far analizzare le pulci trovate in casa e accertare l’effettiva provenienza del parassita. Nel frattempo, sono stati costretti ad abbandonare l’abitazione e vivono da giorni ospiti da parenti, senza certezze su quando potranno rientrare.

La replica dell’Ipav è arrivata tramite una nota ufficiale firmata dagli avvocati dell’ente, in cui ogni responsabilità viene respinta. Secondo il documento, non esistono conferme né sull’origine dell’infestazione né sulla natura precisa del parassita. L’appartamento sfitto, da cui secondo alcuni residenti sarebbe partito il problema, è stato ispezionato di recente dai Servizi Sociali e giudicato in condizioni igieniche compatibili perfino con la presenza di un neonato, ed era inoltre privo di animali. L’ente sottolinea invece che nel condominio sono presenti numerosi animali domestici, ritenuti più verosimili veicoli dell’infestazione.

Nonostante la posizione difensiva, Ipav riferisce di essere intervenuta tempestivamente per sanificare le parti comuni e l’unico appartamento sotto la propria responsabilità. 

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