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Sanità
10.05.2025 - 11:06
Foto di repertorio
La situazione sanitaria in Veneto sta vivendo un momento di forte difficoltà, con il 33% dei reparti di medicina interna degli ospedali regionali che si trova attualmente in "overbooking", e l'87% delle strutture che denuncia carenze croniche di personale. Un recente studio condotto dalla Fadoi (Federazione dei Medici Internisti Ospedalieri) ha evidenziato che il sovraffollamento e la carenza di risorse stanno mettendo a dura prova il sistema sanitario, compromettendo l'efficacia delle cure.
Secondo il report, il 67% dei reparti occupa tra il 70% e il 100% dei letti disponibili, mentre il 33% supera addirittura la capacità, con un tasso di occupazione superiore al 100%. Tuttavia, la situazione potrebbe essere gestita meglio se venissero ridotti i ricoveri impropri, che spesso derivano dalla difficoltà di presa in carico dei pazienti da parte dei servizi sanitari territoriali.
Un quarto dei ricoveri, infatti, potrebbe essere evitato con una gestione più efficiente delle risorse sul territorio, migliorando l'assistenza primaria, che ormai si basa in gran parte sui medici di base. Anche la prevenzione gioca un ruolo cruciale: secondo il 20% dei medici intervistati, una maggiore attenzione alla prevenzione potrebbe evitare fino al 20% dei ricoveri ospedalieri.
La carenza di personale sanitario è un altro fattore che contribuisce al sovraffollamento. L'87% dei reparti segnala una carenza cronica di medici e infermieri, situazione che, come sottolineato dalla Fadoi, complica ulteriormente la gestione dei pazienti e la qualità dell'assistenza. La formazione di nuovi professionisti e il reclutamento di personale qualificato risultano quindi essenziali per alleggerire il carico di lavoro degli internisti e migliorare le condizioni dei reparti.
Le nuove case della salute e gli ospedali di comunità previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) potrebbero rappresentare una possibile soluzione a questa crisi, a condizione che vengano realizzati correttamente. Secondo lo studio della Fadoi, l'80% dei medici ritiene che queste strutture possano effettivamente ridurre il numero di ricoveri, ma l'efficacia dipenderà dalla loro concreta realizzazione e gestione. Allo stesso modo, il 53% dei medici sperano che gli ospedali di comunità a gestione infermieristica possano migliorare la gestione dei pazienti, consentendo una dimissione più rapida per chi non necessita di un ricovero ospedaliero continuativo.
Il sovraffollamento e le difficoltà nella gestione dei pazienti hanno anche un impatto negativo sulla ricerca scientifica. Il 40% degli internisti ha dichiarato di non trovare più tempo per dedicarsi alla ricerca, mentre il 47% sostiene di farne meno di quanto vorrebbe, a causa della pressione quotidiana nei reparti. Questo rallenta l'innovazione nel trattamento delle malattie e limita l'evoluzione delle pratiche cliniche.
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