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Fontane senz’acqua, plastica a fiumi: a Venezia scatta l’allarme ambientalista

Venice Tap Water chiede rubinetti al posto dei pulsanti difettosi

Fontane senz’acqua, plastica a fiumi: a Venezia scatta l’allarme ambientalista

Foto di repertorio

Con l’estate alle porte e le temperature già in salita, a Venezia riemerge un problema mai davvero risolto: l’accesso all’acqua potabile pubblica. Le fontane della città, 228 in tutto sull’isola, non sempre funzionano e, quando lo fanno, spesso sono dotate di pulsanti tanto duri da risultare inutilizzabili per bambini e anziani. Un ostacolo concreto alla battaglia contro la plastica monouso, portata avanti con convinzione dal progetto Venice Tap Water, guidato dall’attivista Marco Capovilla.

Secondo le stime di Venice Tap Water, ogni giorno a Venezia si consumano 185.000 bottigliette da mezzo litro, con un picco in estate che ha impatti notevoli su trasporti, moto ondoso, emissioni e rifiuti plastici. 

Una soluzione semplice, secondo l’attivista, ci sarebbe: sostituire i pulsanti con rubinetti a pressione, come già avviene in città come Treviso. 

La proposta è chiara: installare fontane moderne e funzionali, magari anche nei pressi degli imbarcaderi, dove oggi si trovano solo distributori automatici di bottigliette. Un’alternativa già testata con successo al Parco di San Giuliano.

Intanto, Venice Tap Water ha reso disponibile sul proprio sito una mappa interattiva e costantemente aggiornata delle fontane attive (e inattive) in città, realizzata anche grazie alla collaborazione di diverse strutture ricettive. 

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