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Turismo lento

Il museo di Lusia entra nella rete provinciale

Approvata all’unanimità la convenzione per l’adesione al Sistema Museale Polesine: più visibilità e nuovi investimenti

Logo del museo di Lusia

Logo del museo di Lusia

Un nuovo passo avanti per la valorizzazione del patrimonio culturale di Lusia: il “Museo – Memorie di guerra e di vita quotidiana”, allestito nell’ex scuola elementare “O.R. Pighin”, entra ufficialmente nel Sistema Museale Provinciale Polesine (SMPP). Il via libera è arrivato lo scorso 8 maggio, quando il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la bozza di convenzione biennale che sancisce l’ingresso del museo nella rete culturale provinciale.

«Lo avevamo anticipato il 20 aprile, durante l’80° anniversario del bombardamento del paese – ha dichiarato l’assessore alla Cultura e vicesindaco Michele Bassani –. Ora questo museo unico nel suo genere, custode della memoria bellica locale, entra in un sistema che saprà valorizzarlo al meglio». A rendere possibile questo progetto è stato il lungo lavoro di raccolta e documentazione svolto da Francesca Fornari, cittadina lusiana e testimone diretta degli eventi storici, che ha raccolto nel tempo fotografie, reperti e documenti preziosi.

Con l’ingresso nel SMPP, che conta già 24 musei, il museo godrà di maggiore visibilità grazie alla presenza sul portale provinciale e potrà partecipare alla programmazione di eventi culturali di rilievo. Ma il Comune guarda oltre: l’obiettivo è fare del museo il cuore di un percorso esperienziale più ampio, che unisca storia, territorio e comunità.

Il progetto prevede di includere anche il Parco delle Rimembranze, la torre merlata superstite dell’antico castello dei Morosini, gli orti didattici e le realtà imprenditoriali locali. In questa direzione si inserisce anche un importante investimento da 25mila euro – derivanti da economie su progetti del PNRR – destinati alla digitalizzazione della “Cittadella della Cultura”, ospitata proprio nell’ex scuola Pighin.

I fondi serviranno per potenziare la struttura con rete wifi, software per la catalogazione digitale, applicazioni interattive e strumenti innovativi per la valorizzazione del patrimonio, incluso quello della nuova Biblioteca civica prossima all’inaugurazione ufficiale.

«A meno di un mese dall’apertura – ha commentato il sindaco Luca Prando – il museo ha già raccolto interesse e prenotazioni. È un segnale forte: stiamo andando nella direzione giusta. Ora dobbiamo animare tutta la Cittadella della Cultura con iniziative che raccontino la nostra storia e attraggano visitatori».

L’obiettivo è chiaro: fare di Lusia una meta ideale per uno “slow tourism” sostenibile, capace di coniugare memoria storica, paesaggio fluviale, cultura rurale e sapori locali. Una rinascita, questa volta non dalle macerie, ma dalle radici più autentiche del territorio.

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