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Crisi finanziaria

Unicredit-BPM, pressing di Borchia a Bruxelles

L’europarlamentare veronese chiede chiarezza alla Commissione europea: “Verona ha già perso troppo, serve tutelare il territorio e i risparmiatori”

Paolo Borchia commenta la possibile fusione tra UniCredit e Banco BPM

Paolo Borchia commenta la possibile fusione tra UniCredit e Banco BPM

La Commissione europea è chiamata a fare chiarezza sull’utilizzo della golden power da parte del governo italiano nel caso della possibile fusione tra Unicredit e Banco BPM. A sollevare ufficialmente la questione è Paolo Borchia, eurodeputato della Lega e segretario provinciale del partito a Verona, che ha presentato un’interrogazione urgente a Bruxelles già lo scorso aprile.

«Apprendiamo – dichiara Borchia – che la Commissione sta valutando la compatibilità della golden power nell’operazione Unicredit–BPM. È un tema estremamente delicato, che richiede la massima trasparenza e il rispetto delle prerogative nazionali». L’europarlamentare sottolinea l’importanza di tutelare il tessuto economico locale, in particolare quello veronese, che negli ultimi anni ha visto un progressivo indebolimento del proprio sistema bancario e produttivo: «Verona ha perso troppi asset strategici. Serve un cambio di rotta deciso».

Borchia auspica che da Bruxelles arrivi «un segnale di equilibrio» e un riconoscimento del diritto di ogni Stato membro a difendere i propri interessi economici e industriali. «La priorità resta la salvaguardia del territorio, dei risparmiatori e delle imprese», conclude.

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