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Cresce l’occupazione femminile in Italia nel 2024: ancora lontane la media europea e l’uguaglianza di genere

Rispetto al 2008, il tasso di occupazione femminile si è alzato di 6,4 punti

Cresce l’occupazione femminile in Italia nel 2024: ancora lontane la media europea e l’uguaglianza di genere

Secondo il rapporto CNEL-ISTAT del 6 marzo 2025, nella prima metà del 2024 vi è stata una crescita dell’occupazione delle donne accompagnata dalla diminuzione della disoccupazione e dell’inattività.

Rispetto al 2008, il tasso di occupazione femminile si è alzato di 6,4 punti e questa crescita è dovuta soprattutto alle donne oltre i 50 anni. 

Fra i fattori che contribuiscono alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, un ruolo importante è rivestito dal livello di istruzione che, oltre a consentire l’accesso ad una migliore occupazione, riduce progressivamente il gap di genere (nella media europea da 16,1 punti per coloro che possiedono una bassa istruzione a 4,8 punti dei laureati, in Italia da 22,7 a 4,1 punti). 

Inoltre, il tasso di occupazione femminile si diversifica anche in relazione alla situazione familiare. Il 63,9% delle donne che vivono da sole ha un impiego, questa percentuale scende al 62,9% tra le madri sole e al 57,2% tra le madri in coppia. Meno marcate le differenze tra gli uomini: 77% per i single, 86,3% per i padri in coppia, circa 30 punti percentuali in più rispetto alle madri in coppia. 

Significative sono anche le disparità territoriali. 

Nel secondo trimestre 2024, al Nord sono occupate il 62,4% delle donne con un’età compresa tra 15 e 64 anni, quota che scende al 60,8% nel Centro e diviene poco più di un terzo nel Mezzogiorno (36,9%). Nelle regioni settentrionali diminuisce il divario con l’Ue ma al Sud, la situazione resta critica. Nel secondo trimestre 2024, il tasso di occupazione femminile in Italia ha il valore più basso tra i ventisette paesi dell’Ue e, rispetto alla media europea, risulta inferiore di circa 13 punti. 

Nel 2024 il divario retributivo medio di genere nell’Ue è stato del 13% circa. 

In questo senso, la Festa della Donna costituisce anche un importante appuntamento per riflettere su delicate questioni sociali e per costruire il miglior percorso possibile verso una piena emancipazione femminile.

Giulia Sciarrotta 

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