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Economia turistica

Gli albergatori jesolani "adottano" quattro scuole della Calabria

Nell'ambito della promozione del lavoro stagionale, Jesolo accoglie gli studenti del Mezzogiorno

Il presidente di Aja, Pierfrancesco Contarini

Il presidente di Aja, Pierfrancesco Contarini

Un ponte tra scuola e lavoro, tra nord e sud del Paese, tra formazione e turismo: è questo lo spirito del progetto “Adotta una scuola”, promosso dall’Associazione Jesolana Albergatori (Aja), che ha accolto nei giorni scorsi a Jesolo 43 studenti provenienti da quattro istituti alberghieri della Calabria.

L’iniziativa rappresenta un nuovo tassello del più ampio programma “Lavorare a Jesolo”, che Aja porta avanti con determinazione per valorizzare l’occupazione stagionale e garantire continuità al settore turistico. «Riteniamo fondamentale lavorare con i giovani, creare relazioni dirette con il mondo scolastico e contribuire alla loro crescita professionale», ha spiegato il presidente di Aja, Pierfrancesco Contarini.

La collaborazione si è concretizzata con quattro istituti: l’Ipseoa Psia Da Vinci di Castrovillari, il Polo Tecnico Professionale Alessi–Filangieri di Trebisacce, l’IpalbTur “Trecroci” di Villa San Giovanni e il Polo Tecnico Professionale di Isola di Capo Rizzuto. Gli studenti – impegnati nei percorsi di ricevimento, sala/bar, cucina, pasticceria e assistenza bagnanti – sono stati inseriti in 18 strutture alberghiere jesolane, che hanno fornito loro vitto e alloggio.

Determinante è stato il supporto logistico dell’azienda Atvo, che ha messo a disposizione gratuitamente i mezzi per il trasferimento, così come il contributo dell’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche e dell’Ente Bilaterale per il Turismo della provincia di Venezia. Presenti anche alcuni insegnanti, a testimonianza della forte sinergia tra scuola e territorio.

«Siamo orgogliosi di questa prima esperienza – ha concluso Contarini – perché consente ai ragazzi di conoscere da vicino la realtà del nostro settore e, speriamo, di riscoprire la passione per un lavoro tanto impegnativo quanto ricco di soddisfazioni. Un progetto da migliorare, certo, ma che vogliamo ripetere e far crescere».

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