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Adolescenti e fragilità
18.05.2025 - 14:00
Foto di repertorio
L’adolescenza di oggi non è solo un passaggio delicato, ma un vero campo minato di incertezze, solitudini e segnali di disagio che spesso restano inascoltati. È quanto emerge dal report 2024-2025 della Fondazione Foresta ETS, presentato in anteprima nazionale al XVIII Convegno di Endocrinologia, Andrologia e Riproduzione tenutosi a Lecce. L’indagine, condotta su oltre 4.000 studenti degli istituti superiori di Padova e provincia, fotografa uno scenario preoccupante: tra relazioni familiari fragili, genitori sempre meno punti di riferimento e un uso crescente di psicofarmaci, i giovani sembrano smarrire ogni bussola affettiva.
Il questionario, somministrato anonimamente in aula tramite QR code, ha esplorato sessualità, consumo di sostanze, attività fisica e salute mentale. L’età media dei partecipanti è 18 anni e i dati raccolti tra marzo e aprile 2025 evidenziano come la struttura familiare giochi un ruolo cruciale nel benessere psicosociale degli adolescenti. I figli di genitori separati risultano significativamente più esposti al disagio: il 42% ha richiesto supporto psicologico, contro una media del 33%, e mostra un più alto ricorso a psicofarmaci. Anche l’inizio della vita sessuale avviene prima, con una maggiore esposizione a comportamenti a rischio.
Non meno inquietante è la percezione del ruolo paterno: nei figli maschi che vivono con la madre, il padre viene descritto come assente o “problematico” in misura nettamente maggiore rispetto ai coetanei con genitori conviventi.
Il dottor Pietro Aliprandi, tra i coautori della ricerca, sottolinea che la crisi educativa attraversa tutte le fasce familiari, non solo quelle segnate dalla separazione: anche i figli di genitori giovani (under 40) mostrano maggior consumo di alcol, sigarette, uso della pillola del giorno dopo e pratiche sessuali a rischio, con una crescita di fenomeni come il sexting. In assenza di adulti capaci di mediazione emotiva, il web diventa il principale – se non unico – spazio di confronto e autoeducazione.
Uno degli aspetti più simbolici riguarda il ritorno al fumo tradizionale, che molti ragazzi utilizzano non tanto per dipendenza, quanto come gesto identitario, una sorta di “linguaggio muto” che esprime un vuoto relazionale. La sigaretta diventa oggetto transizionale, rifugio affettivo, mentre il fumo elettronico, secondo i ricercatori, sembra più legato alla socialità e meno al disagio emotivo.
Il progetto della Fondazione Foresta, da 15 anni impegnata nella promozione della salute adolescenziale, non si limita alla diagnosi del malessere, ma mira a riattivare il ruolo educativo della famiglia, promuovendo una nuova narrazione della genitorialità.
Focus: I numeri del disagio giovanile a Padova
4.322 studenti coinvolti, età media 18,2 anni
Il 42% dei figli di genitori separati ha chiesto aiuto psicologico
Nei figli maschi di genitori separati il padre è percepito come assente 2-3 volte di più
Cresce il consumo di psicofarmaci, alcol e sigarette tra i figli di famiglie giovani
Il fumo tradizionale vissuto come “segno del disagio relazionale”
Il sexting e l’uso della pillola del giorno dopo più diffusi in contesti affettivi fragili
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